Problema scoliosi: cosa fare e come comportarsi

Pubblicato il: 27/12/2022 Editato da: Serena Silvia Ponso il 18/01/2023

La scoliosi rientra tra i principali problemi dell’età evolutiva, così come altre alterazioni strutturali della colonna vertebrale. Diagnosticata soprattutto durante l’adolescenza, importante intervenire in base alla gravità del problema

Che cos’è la scoliosi?

Il termine “scoliosi” deriva dal greco skolíosis che vuol dire “incurvamento”, che a sua volta ha origine da skolíos che vuol dire “curvo”. Si tratta di una deviazione laterale permanente della colonna vertebrale, con una rotazione associata dei corpi vertebrali interessati da tale deviazione, in cui viene identificata una curva primaria, una secondaria o di compenso.
Questa rotazione è accompagnata da una deformazione dei dischi intervertebrali e da accorciamenti dei legamenti dei muscoli.

Come si manifesta la scoliosi?

Poiché si tratta di una deformazione della colonna vertebrale, le manifestazioni più evidenti di tale problema sono le asimmetrie delle scapole e delle spalle, gli squilibri dei fianchi, la rotazione del torace, lo strapiombo nell’allineamento dell’asse collo, capo e tronco, e la presenza del gibbo costale.

Quali sono le cause della scoliosi? Chi colpisce?

La scoliosi può insorgere per diverse ragioni. Può essere congenita e dunque essere presente fin dalla nascita e tramandata per ereditarietà (se la madre del soggetto è scoliotica, il rischio di sviluppare la malattia è di 10 volte superiore rispetto a un soggetto nato da una madre che non presenta la patologia); può essere legata a patologie dell’anca, della colonna stessa o degli arti inferiori, In alcuni casi la scoliosi; a patologie del collageno, a disordini endocrini o neuromuscolari. Nei casi in cui invece venga acquisita, le cause possono essere delle lesioni di tipo infiammatorio o traumatico del rachide, oppure delle lesioni acquisite di tipo degenerativo o neuromuscolare.
Nella maggioranza dei casi l’origine è però sconosciuta perché non presenta una causa certa.
Questo problema colpisce soprattutto le donne, con un rapporto di 7 a 1 rispetto agli uomini, che corrono un rischio maggiore di sviluppare forme gravi di scoliosi. La scoliosi può colpire maggiormente anche le adolescenti e i bambini.

Come si può diagnosticare la scoliosi?

La scoliosi può essere diagnosticata effettuando una visita durante la quale il paziente viene sottoposto ad alcuni test di flessione che ne individuano le eventuali deformità.
Il problema può essere poi meglio indagato con la radiografia dell’intera colonna, che ne individua deformazioni o difetti.
Si può poi ricorrere alla risonanza magnetica o alla TAC per eventuali indagini, con lo scopo di identificare le cause che stanno alla base del problema.
Se dalle analisi la curvatura risulta essere superiore a 25/30 gradi, allora si tratta di una curvatura significativa. Se invece è superiore a 45-50 gradi, allora si tratta di una curvatura più grave. Per diagnosticare la scoliosi e svolgere accurate analisi è necessario rivolgersi a un ortopedico o fisiatratra.

Quali sono i trattamenti per curare la scoliosi?

I trattamenti da attuare a seguito della scoliosi variano a seconda della curvatura. Fino a 20 gradi non vi è bisogno di alcuna terapia; basterà semplicemente un’attività motoria generica al fine di potenziare i muscoli paravertebrali.
Oltre i 20 gradi e fino ai 30-35 è necessario un busto ortopedico. Dai 35 ai 40 gradi è consigliato un trattamento chirurgico, che ha lo scopo di impedirne l’evoluzione e di bloccarne la deformità, evitando così eventuali complicazioni.

Ortopedia e Traumatologia a Bologna

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