Quarantena da Coronavirus: come la affrontano i giovani (e non solo)?
Autore:La paura, l’ansia e la noia che gli adolescenti stanno sperimentando in questo periodo di quarantena, se vissute correttamente, possono trasformarsi in risorse. Ecco come superare questa pandemia senza traumi
Come combattere la noia?
Innanzitutto dobbiamo porci un quesito: perché combattere la noia? Dal punto di vista evolutivo, è proprio la noia che ha sempre permesso all’essere umano di sviluppare la curiosità, vale a dire uno stimolo a ricercare sempre delle nuove opportunità per la nostra crescita personale. Per questo motivo, per contribuire al nostro benessere e alla nostra salute mentale, è importante non combattere la noia, ma accoglierla per far scaturire la fantasia e la creatività che è in noi al fine di trovare degli spunti per passare il tempo (e non essere più annoiati!).
Durante la quarantena i giovani (come gli adulti) sono costretti a rimanere in casa e spesso questa “reclusione” forzata suscita nervosismo e indifferenza, soprattutto per chi era abituato ad avere numerosi impegni e incontri con i coetanei. Gli adolescenti hanno visto cambiare improvvisamente la loro vita e sono stati costretti ad adattarsi a questo periodo difficile: i tempi sembrano essersi dilatati e si è persa la routine a cui erano abituati. Perciò è necessario creare una nuova quotidianità, strutturando dei compiti giornalieri da portare a termine.
Un piccolo “esercizio” da fare in famiglia potrebbe essere quello di raccontarsi cosa ci manca di quello che facevamo prima del Coronavirus e immaginare quali cose si faranno una volta terminato questo periodo, ad esempio: “Chi sarà la prima persona che incontrerò?” o “Quale sarà il primo luogo in cui andrò?”.
Giovani e tecnologia: quando il tempo passato al pc o con il cellulare diventa eccessivo?
Più che le ore trascorse, bisognerebbe considerare l’uso che si fa della tecnologia: se il computer viene usato per seguire le lezioni scolastiche o per condividere momenti di crescita personale si può considerare un utilizzo sensato, ma se si abusa di questo strumento per molte ore, senza riuscire a staccarsi, senza formulare dei pensieri o meditare su qualche argomento, senza riuscire a non guardare una notifica, si potrebbe parlare di dipendenza. L’utilizzo eccessivo delle nuove tecnologie attiva infatti il circuito dopaminergico, vale a dire il meccanismo per cui il guardare il cellulare non è mai abbastanza, facendo venire meno le normali attività quotidiane come il mangiare, il lavarsi, l’ordinare la propria stanza o fare i compiti.
Se si arriva al punto di non avere più regole (es. mangiando davanti al pc o restando svegli fino a notte fonda guardando serie tv e svegliandosi tardi la mattina), l’utilizzo della tecnologia diventa disfunzionale.
Ovviamente, dobbiamo considerare che i cellulari in questo momento sono una risorsa che ci consente di mantenere relazioni sociali a distanza con amici e parenti, ma questa tecnologia dovrebbe aiutarci ad apprezzare ancora di più le relazioni offline, non alienarci da esse.
Come affrontare la paura di perdere i rapporti d’amicizia o d’amore a causa del Coronavirus?
La paura di perdere le proprie abitudini quotidiane e le relazioni che sono state costruite, talvolta con difficoltà, è un sentimento particolarmente forte soprattutto negli adolescenti. Si può fare qualcosa? In questo caso, la tecnologia può aiutarci a ridurre le distanze: una videochiamata può aiutare a condividere la situazione che si sta vivendo in casa, ascoltare il tono di voce di una persona, interpretare il linguaggio non verbale ed avere un contatto visivo con le persone care.
Come vivere serenamente la convivenza con i genitori o, per gli universitari, con i coinquilini?
È importante che tutti i membri della casa ricavino dei momenti e degli spazi da dedicare unicamente a sé stessi e alle proprie attività. Se necessario si possono stabilire delle regole circa l’utilizzo degli spazi in comune, ma il pilastro fondamentale è comunicare: dire cosa si sta provando, mettere al corrente le altre persone dei propri bisogni.
Come superare la paura del contagio o del proprio futuro?
Per non cadere nel vortice della paura bisogna affidarsi solamente ad informazioni provenienti da fonti attendibili, evitare le fake news e non credere a tutti i messaggi che arrivano via chat (la maggior parte delle volte sono bufale!). In merito alla paura per i propri cari, si possono stabilire dei contatti una o più volte al giorno (secondo le necessità) per assicurarsi che stiano bene e parlare di argomenti che non riguardino questa emergenza sanitaria.
Quali sono le valvole di sfogo per chi si sente recluso in casa?
In primis, lo sport. Con la quarantena ci si ritrova spesso a passare intere giornate sul divano e questo è assolutamente nocivo, a lungo andare, per la nostra salute. Lo sport aiuta ad allentare la tensione liberando le endorfine, quindi perché non servirsi dei tanti nuovi suggerimenti che ogni giorno arrivano dal web su esercizi da fare in casa (di rilassamento, corporei, sessioni per continuare le attività che si facevano in palestra, ecc.)?
Oltre a questo ci si può dedicare a qualsiasi cosa, ballare, cantare, cucinare, dipingere…Ognuno può scegliere le attività più affini alla propria personalità!
E se invece la paura e l’ansia si hanno nell’uscire di casa, anche se per necessità?
È possibile provare questi sentimenti anche se si deve uscire di casa per necessità, come andare in farmacia o a fare la spesa. La situazione che stiamo vivendo può farci sentire rassegnati e meno propositivi. Il malumore in questi tempi non è anormale, ma è importante che non si protragga una volta finita la quarantena. Bisogna evitare che la tristezza diventi cronica, che le relazioni rimangano unicamente virtuali e che non si riesca più a riprendere in mano la propria vita. Se si riscontrano difficoltà di questo tipo, non bisogna esitare a chiedere il supporto di uno specialista!
La Telemedicina può aiutarti a chiedere un supporto allo specialista più adatto per il tuo caso tramite messaggistica privata o videochiamata.