Rizoartrosi: cosa fare?
Autore:La rizoartosi è una patologia molto diffusa e interessa il pollice. Può colpire entrambi i sessi, ma i soggetti più a rischio sono le donne e può comparire a partire dai 45 anni. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo, capendo cosa è possibile fare in questi casi
Che cos’è la rizoartrosi del pollice?
Si tratta di una degenerazione artrosica che colpisce l’articolazione tra il trapezio e il metacarpo, ossia il pollice.
Infatti, si tratta del dito più importante della mano, dato che grazie alla sua conformazione è in grado di opporsi alle altre dita per poter svolgere la funzione di pinza e di presa della mano.
L’artrosi del pollice è una condizione invalidante, poiché molto spesso si manifesta in entrambe i pollici e rende il loro uso doloroso e limitato per svolgere tutti i gesti quotidiani come lo scrivere, sollevare un piatto, girare una chiave, guidare e così via.
Inoltre, esistono patologie che colpiscono la mano che possono coesistere con la rizoartrosi, tra cui la malattia di De Quervain o la sindrome del tunnel carpale.
Generalmente, l’artrosi del pollice è dovuta all’avanzamento dell’età, alla genetica o alla lassità della capsula articolare trapezio- metacarpale.
Sintomi e diagnosi dell’artrosi al pollice
All’inizio il sintomo caratteristico della rizoartrosi è un dolore alla base del pollice, accompagnato da debolezza e difficoltà dei movimenti quotidiani.
Altre manifestazioni tipiche di questa condizione sono tumefazione, dolore irradiato al polso in direzione dorso- radiale e gonfiore anche notturno.
Per diagnosticare questa condizione è necessario che il paziente si sottoponga a un esame radiografico standard. Tuttavia, lo specialista può richiedere altri esami di approfondimento come le proiezioni di Eaton e di Roberts.
Come trattare questa patologia?
Nelle fasi iniziali della rizoartrosi si consiglia sempre il riposo e l’utilizzo di tutori, definiti rizosplint, per immobilizzare la parte. Inoltre, si raccomanda l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei.
Se questo trattamento non dà risultati, il paziente potrà sottoporsi a iniezioni interarticolari di farmaci steroidei direttamente nell’articolazione.
Infine, l’unica soluzione per controllare il dolore è la terapia chirurgica. Esistono varie tecniche, tra cui l’asportazione del trapezio con o senza interposizione biologica, le fusioni articolari o artrodesi e la sostituzione protesica delle superfici articolari.
In seguito all’intervento, il paziente dovrà usare un tutore per due settimane e dopo svolgere un programma di fisioterapia.