Sindromi dolorose della spalla, del ginocchio e dell’anca

Sindromi dolorose della spalla, del ginocchio e dell’anca

Editato da: Sharon Campolongo il 25/02/2023

Le patologie che colpiscono il sistema muscolo-scheletrico sono molto comuni e riguardano tutte le fasce d’età, causando disabilità oppure handicap. Cerchiamo di capire in questo breve articolo in che cosa consistono le sindromi dolorose del ginocchio, dell’anca e della spalla e come trattarle

A cosa ci riferiamo con sindrome dolorosa della spalla, del ginocchio e dell’anca?

Le sindromi dolorose delle grandi articolazioni (Artralgie) si manifestano tipicamente con dolore nell’uso di una articolazione (spalla, ginocchio, anca) e sono determinate da una alterazione del rivestimento cartilagineo dell’articolazione (condrocartilagine).

Le alterazioni suddette vengono recepite come dolore e, spesso, come aumento della normale quantità del liquido sinoviale, provocando la tipica sensazione di “articolazione gonfia”.

I sintomi sono spesso prevalenti alla ripresa delle normali attività dopo il riposo notturno o dopo un periodo di tempo trascorso in posizione seduta.

Quali sono le cause?

La causa delle sindromi dolorose può essere, più frequentemente, di tipo degenerativo (artrosi) o da anomala sollecitazione (over-use, o sovraccarico; maltracking o scorretta articolarità).

Questi eventi determinano una condizione di flogosi o infiammazione sia della cartilagine articolare che la sinovia (capsula che circonda l’articolazione), le quali sono riccamente innervate e vascolarizzate.

Quando il comparto maggiormente coinvolto nella sintomatologia infiammatoria è quello sinoviale, è opportuno prendere in considerazione la eziologia artritica che, contrariamente a quella artrosica, riconosce come danno primario proprio il comparto sinoviale e più genericamente i tessuti molli componenti l’articolazione. Ciò si manifesta prevalentemente nel sesso femminile. Il sospetto di artrite è rafforzato dal dato anagrafico, trattandosi di una patologia, anzi di un gruppo di patologie, che insorgono in età nettamente precedente a quella che ci si aspetta per la degenerazione artrosica, che è causata da una fisiologica usura delle articolazioni a cui tutti gli esseri umani che hanno la fortuna di vivere abbastanza a lungo vanno sempre e comunque incontro.

ragazzo con dolore alla spalla

Quanto durano tali sindromi dolorose?

La durata e l’intensità dei sintomi dipendono dalla causa (degenerativa o da maltracking/stress) e dal grado di alterazione della articolazione.

Nei gradi bassi di condropatia degenerativa si può ottenere una soddisfacente “riparazione” della cartilagine articolare; invece, nei gradi intermedi, è possibile comunque attenuare la sintomatologia; mentre in quelli gravi ed avanzati il trattamento di elezione è quello chirurgico-protesico.

Nelle sindromi da stress (sovraffaticamento) spesso è possibile ottenere una scomparsa definitiva, dopo idoneo trattamento intra-articolare, con la rimozione della causa dello stress articolare (allenamento incongruo-errato, attività lavorativa che determina una sollecitazione anomala); anche nei casi rilevanti di maltracking si può rendere necessaria la correzione chirurgica.

Quali sono i trattamenti consigliati?

È sempre e comunque corretto prendere in considerazione come prima scelta la terapia medica e fisica. Spesso un adeguato “planning” fisiatrico supportato da una corretta terapia farmacologica possono essere sufficienti per risolvere questo tipo di problemi. Ancor di più, nel sospetto di patologia artritica è indispensabile una valutazione specialistica reumatologica, con tutte le analisi di laboratorio del caso, ed in caso di positività per una patologia artritica andrà messo a punto dallo Specialista Reumatologo un piano terapeutico farmacologico adeguato.

Laddove la terapia conservativa non risulti efficace o sia considerata insoddisfacente dal paziente, le procedure di Viscosupplementazione Articolare, supportate da idonei trattamenti antiinfiammatori intra-articolari e/o l’impiego di cellule staminali (derivati ematici dello stesso paziente o cellule mesenchimali autologhe) possono dare eccellenti risultati, ed anche nei casi di chiara pertinenza chirurgica possono ritardare l’appuntamento con il bisturi.

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