Trattare il linfedema con la chirurgia!

Trattare il linfedema con la chirurgia!

Editato da: Cecilia Ghidotti il 06/04/2023

Nell’articolo precedente abbiamo approfondito cos’è il linfedema e quali sono i sintomi principali attraverso il quale si manifesta. In questo articolo il Prof. Corradino Campisi, Chirurgo Generale a Genova, ci spiega in cosa consiste l’intervento chirurgico della patologia

Informare il paziente prima di tutto!

Innanzitutto, è indispensabile che il paziente sappia che il linfedema si può curare preparandosi, anche psicologicamente, al trattamento quanto più precoce possibile, senza indugi che possano risultare dannosi e, soprattutto, senza dare credito a pareri semplicisticamente formulati da “non esperti”.

L’attesa inerte o l’affidamento a trattamenti parziali, temporanei, di valore solo palliativo e quindi inefficaci nel medio e/o lungo termine, possono essere forieri di complicanze anche gravi della patologia, compresa la possibile, sia pure rara, ma drammatica (!) degenerazione maligna del linfedema cronico e inveterato, segnalata chiaramente dalla letteratura Internazionale.

La ricerca accurata degli Specialisti e del Centro di Cura del Linfedema a cui affidarsi deve essere adeguatamente supportata dai mezzi più moderni e avanzati di comunicazione ed informazione, anche per quanto riguarda la conoscenza delle competenze e delle riconosciute esperienze nel trattamento chirurgico del linfedema.

Il Centro e gli Specialisti a cui affidarsi, infatti, dovranno essere in grado di offrire al paziente ed al suo medico curante tutte le informazioni necessarie, concernenti la preliminare terapia medico-fisica, con le procedure tecnologicamente più avanzate di drenaggio linfatico manuale e meccanico, di esercizio biofisico e di trattamento compressivo adeguato (bendaggi “funzionali” e tutori elastici), che serviranno anche da approccio preliminare all’eventuale trattamento chirurgico, che potrà essere indicato sulla scorta dei risultati delle indagini strumentali di I-II e III livello, che saranno, nel frattempo, effettuate, allo scopo di “destadiare il linfedema”, onde instaurare le condizioni migliori possibili per il successo della terapia chirurgica.

 

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Terapia chirurgica del linfedema: complicanze o controindicazioni

Nella stragrande maggioranza dei casi, non esistono controindicazioni assolute alla terapia chirurgica del linfedema, in quanto essa consta di procedure mini-invasive, effettuate quasi sempre in anestesia loco-regionale, o generale leggera, a meno che il rischio chirurgico e quello anestesiologico siano resi molto elevati dalle gravi condizioni generali del paziente o in malati con patologia neoplastica avanzata e metastatizzata, classificabili come “terminali”.

In cosa consiste la chirurgia del linfedema?

La terapia chirurgica che oggi è in grado di registrare nella Letteratura Scientifica Internazionale i risultati migliori nel breve, medio e lungo termine è quella offerta dal Centro di Genova, guidato dal Prof. Corradino Campisi (Chirurgia Generale, Vascolare e Microchirurgia) e dal Prof. Corrado Campisi (Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Microchirurgia dei Linfatici), cui sono indirizzati numerosi pazienti dall’Italia e dall’Estero.

Tale terapia chirurgica si avvale di 2 principali metodiche, spesso complementari e sequenziali tra di loro:

  1. Microchirurgia Derivativa/Ricostruttiva Linfatico-Venosa-Multipla (MLVA), per il linfedema dell’arto superiore (alla superficie interna del braccio), dell’arto inferiore e dei genitali esterni (in regione inguino-crurale).
  2. Fibro-Lipo-Linfo-Aspirazione regolata, con procedura di preservazione delle vie linfatiche satelliti (FLLA-LVSP), per la riduzione volumetrica sequenziale del fibro-linfedema residuo (anche quando associato a Lipedema) e chirurgia plastica riduttiva complementare, con metodi mini-invasivi, senza esiti cicatriziali visibili.

L’esperienza e le competenze acquisite dal Centro genovese sono oggi tali da permettere, con la Microchirurgia (MLVA), anche la prevenzione del linfedema secondario alla dissezione linfonodale di natura oncologica, prima che esso sia clinicamente manifesto, all’atto stesso dell’intervento chirurgico oncologico, (c.d. Prevenzione Primaria). Altrimenti, il trattamento chirurgico precoce, con la Microchirurgia (MLVA), potrà evitare l’evoluzione della patologia verso quadri più avanzati (c.d. Prevenzione Secondaria). Nei casi in cui il linfedema sia già avanzato, il suo ulteriore aggravamento e le conseguenti complicanze potranno essere evitati dalla associazione della Microchirurgia con la Liposuzione Selettiva (FLLA-LVSP) Sequenziale (c.d. Prevenzione Terziaria).

Gli specifici riferimenti bibliografici principali del gruppo di studio genovese sono riportati a conclusione di questa presentazione.

 

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Chirurgia Generale a Genova