Tumore al fegato: combatterlo con la diagnosi precoce
Autore:Il Dott. Riccardo Memeo, esperto in Chirurgia Generale a Bari, ci parla delle nuove tecniche per la diagnosi precoce del tumore al fegato
Tumore al fegato: i sintomi
Nelle fasi iniziali, il tumore epatico non dà alcun segno di sé. Quando la malattia inizia a diffondersi, però, compaiono dei sintomi specifici:
- Dolore alla parte superiore dell’addome;
- Ingrossamento del ventre;
- Perdita di peso e di appetito;
- Nausea e vomito;
- Sensazione di sazietà;
- Stanchezza;
- Ittero;
- Colorazione scura delle urine;
- Febbre;
- Edema agli arti inferiori.
Quanti tipi di tumore al fegato esistono?
La diagnosi precoce del tumore al fegato si basa sull’identificazione dei soggetti a rischio, cioè coloro che più sono esposti allo sviluppo di questo tipo di neoplasia.
Innanzitutto, dobbiamo ricordare che i tumori al fegato possono essere di origine primitiva (originano dalle cellule del fegato) o metastatica (originano dalle cellule di altri tumori e si diffondono poi nel fegato):
- Tra i tumori primitivi più frequenti vi sono l’epatocarcinoma e il colangiocarcinoma. I soggetti più a rischio di sviluppare un tumore di questo tipo sono coloro che presentano infezioni croniche da epatite B o C, pazienti con cirrosi e pazienti obesi con steatosi epatica.
- I tumori metastatici sono associati allo sviluppo di neoplasie in altre sedi (colon, seno, intestino, pancreas, etc.). I pazienti oncologici, o che sono stati già operati per tumore, devono sottoporsi a controlli periodici al fegato, in modo da verificare la presenza di metastasi.
Tumore al fegato: l’importanza dello screening
I pazienti che presentano queste caratteristiche sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare tumori epatici. Gli esami di screening devono essere eseguiti ogni 6 mesi, e comprendere un’ecografia del fegato ed esami del sangue specifici per il fegato con marker tumorali.
Nel caso fosse presente un nodulo sospetto e/o gli esami del sangue risultassero anormali, allora vengono indicate l’esecuzione di una TAC o di una risonanza magnetica, e la biopsia del nodulo sospetto (il prelievo di un frammento del nodulo, poi analizzato in laboratorio).
La sopravvivenza del paziente con tumore epatico dipende dalla tempestività della diagnosi: da questo si può intuire l’importanza dello screening per offrire al malato una terapia adeguata e, quindi, maggiori probabilità di sopravvivenza.
Editor Karin Mosca