Tumore del colon: fattori di rischio
Autore:Il tumore del colon-retto, conosciuto anche con il nome di “cancro dell’intestino”, rappresenta una neoplasia generata dalla crescita incontrollata delle cellule della mucosa che riveste le pareti interne dell’intestino. Ne abbiamo parlato con il Dott. Pietro Maida, esperto in Chirurgo generale a Napoli
Quali sono i principali sintomi di un tumore del colon-retto?
La maggior parte dei sintomi del tumore del colon-retto si identifica con le seguenti condizioni presenti nel paziente:
- Perdita di sangue dal retto, presente sulla carta igienica subito dopo l’evacuazione;
- Diarrea protratta nel tempo;
- Modifiche nella forma e nel colore delle feci;
- Stimolo inappropriato all’evacuazione;
- Dolore addominale.
Quali sono le cause del tumore del colon-retto?
Le cause che vengono associate alla patologia sono numerose e generalmente sono legate a fattori nutrizionali, fattori genetici e fattori non ereditari.
Tutti i soggetti che quindi hanno casi familiari di neoplasie del colon-retto, o i soggetti che sono in sovrappeso e seguono un’alimentazione non sana e le persone con età superiore ai 60 anni, sono tutti considerati a rischio.
Fattori nutrizionali: è stato dimostrato scientificamente che un’alimentazione ad alto contenuto di calorie, ricca di grassi animali e povera di fibre è spesso associata all’insorgere di tumori intestinali e al loro aumento.
Quali sono i principali fattori genetici?
Viene associata all’ereditarietà genetica il rischio di ammalarsi di tumore del colon-retto, quando nella famiglia d’origine ci sono stati casi di patologie come le poliposi adenomatose ereditarie (tra cui l’adenomatosi poliposa familiare o FAP, la sindrome di Gardner e quella di Turcot) e quella che viene chiamata carcinosi ereditaria del colon-retto su base non poliposica (detta anche HNPCC o sindrome di Lynch).
I principali fattori non ereditari sono rappresentati da:
- Età (l’incidenza è significativamente maggiore tra i soggetti di età compresa tra i 60 e i 64 anni rispetto alle persone che hanno un’età compresa tra i 40 e i 44 anni);
- Malattie infiammatorie croniche intestinali (tra le quali la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn);
- Una storia clinica passata di polipi del colon o di un pregresso tumore del colon-retto.
È consigliabile un programma di prevenzione per i soggetti maggiormente a rischio?
Certamente sì! Innanzitutto consiglio alle persone con gravi condizioni di peso di modificare la propria dieta, sostituendola con un’alimentazione con pochi grassi e poca carne e ricca di fibre, vegetali e frutta. Sarebbe molto utile eseguire un esame di esplorazione rettale almeno una volta l’anno ed eseguire una ricerca del sangue occulto nelle feci associandola ad una colonscopia, per poter individuare la presenza di anomalie.