Tumore del colon-retto: i principali fattori di rischio

Tumore del colon-retto: i principali fattori di rischio

Editato da: Antonietta Rizzotti il 10/03/2020

I tumori del colon-retto sono fra le patologie oncologiche più incidenti nei due sessi. Essi si manifestano prevalentemente dopo i 50 anni, specie nei soggetti appartenenti a famiglie con particolare incidenza di questa patologia. Ne parla il Dott. Guido Ricevuto, esperto in Chirurgia Generale a Trapani, Palermo e Alcamo

Quali sono i principali fattori di rischio del tumore del colon-retto?

Fattori di rischio riconosciuti, oltre la familiarità, sono la stipsi, alcune patologie infiammatorie croniche, l’obesità, il fumo, regimi Medico e pazientedietetici ad alto contenuto di grassi e proteine.

Purtroppo non sempre tali tumori si manifestano precocemente mediante il sanguinamento. Esistono casi che si manifestano tardivamente e giungono dal medico con un quadro già di occlusione intestinale.

Solitamente i sintomi più precoci sono rappresentati dall’emissione incostante di sangue con le feci, da alterazioni delle abitudini e della frequenza della defecazione, più raramente da dolore addominale o da sintomi legati all’interessamento di organi circostanti.

Proprio in ragione dell’incostanza di una sintomatologia precoce sono indicati programmi di screening per le fasce di popolazione a rischio.

È possibile fare prevenzione?

La migliore metodologia preventiva è l’esecuzione, dopo i 50 anni, di un esame rettocolonscopico, che, se negativo, può essere ripetuto a distanza di anni con frequenza stabilita dal medico.

Purtroppo tale esame è invasivo. Oggi esiste la possibilità di eseguire un esame meno invasivo, la colonscopia virtuale, che rappresenta un’applicazione specifica della TAC con un accettabile valore diagnostico.

La retto colonscopia tradizionale tuttavia consente in un solo tempo sia il riscontro diagnostico che l’eventuale asportazione di lesioni pre-cancerose, la quale rappresenta la reale finalità preventiva di questa metodica.

Meno utile è il ricorso alla ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF) per l’elevata frequenza di falsi positivi, che conduce molti pazienti ad eseguire un esame invasivo altrimenti evitabile.

Il tumore del colon-retto gode di ampie possibilità di trattamento chirurgico, che, nella maggior parte dei casi, può garantire una soluzione permanente del problema oncologico.

La resezione di tratti di colon non rappresenta un deficit funzionale importante, consentendo infatti una normale alimentazione e digestione dei cibi, nonché una veloce ripresa del normale transito intestinale.

Anche nei casi di diagnosi tardiva il trattamento chirurgico può essere utile per evitare l’evoluzione del tumore verso la occlusione del transito intestinale.

Il ricorso alle stomie permanenti (diversione all’esterno attraverso la parete addominale del transito intestinale) è necessario solo per le localizzazioni situate in estrema prossimità all’orifizio anale. Più frequente viceversa è il ricorso a stomie temporanee dette “di protezione”, che vengono mantenute in funzione per poche settimane, al fine di garantire la cicatrizzazione della ricostruzione intestinale.

Chirurgia Generale a Trapani