Tumori delle ghiandole salivari: come curarli attraverso la chirurgia

Tumori delle ghiandole salivari: come curarli attraverso la chirurgia

Editato da: Gloria Conalbi il 22/03/2023

Le neoplasie delle ghiandole salivari sono tumori benigni o maligni che interessano la zona delle ghiandole salivari e si presentano come gonfiori non dolenti. Scopri come identificarle e trattarle con il Dott. Palumbo, esperto in Otorinolaringoiatria a Lecce

Cosa sono le neoplasie delle ghiandole salivari?

Le neoplasie delle ghiandole salivari sono tumori benigni o maligni che rappresentano il 5% circa di tutti i tumori di competenza ORL.
Si presentano come gonfiori non dolenti perché caratterizzati da lenta crescita, a differenza di fenomeni infiammatori acuti che, pur determinando analoghi gonfiori, danno dolore intenso proprio a causa della rapidità di comparsa.

Le ghiandole salivari possono essere maggiori o minori. Le maggiori sono le parotidi (una per lato, poste subito davanti e sotto il padiglione auricolare), le sottomascellari (una per lato, poste subito sotto la branca orizzontale della mandibola) e le sottolinguali (una per lato, poste sotto la lingua e il pavimento della bocca). Le ghiandole salivari minori sono sparse sotto la mucosa che riveste la bocca (guance, palato, ecc). Le neoplasie a carico della parotide sono quasi sempre benigne (80%), quelle a carico della sottomascellare sono per metà maligne (50%), mentre quelle che colpiscono la sottolinguale sono prevalentemente maligne (80%). Così come quelle a carico delle ghiandole salivari minori sono quasi tutte maligne.

 

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHEIl Laser CO2 nella chirurgia oncologica

Come si individua?

La diagnosi è clinica, suffragata da un'ecografia, da un ago aspirato eseguito sotto controllo ecografico e da un'eventuale RMN con contrasto e/o da una TC, sempre con contrasto, quando è sospetta la malignità con infiltrazione profonda e possibile interessamento delle strutture ossee adiacenti la neoplasia. Queste indagini servono a fini chirurgici, per una valutazione dell’estensione della neoplasia e per avere un indirizzo migliore circa la benignità o meno del tumore.

In che modo vengono trattate?

Le neoplasie delle ghiandole salivari vanno trattate sempre chirurgicamente, poiché parte di quelle benigne (es. adenoma pleomorfo) possono evolvere con il passare dei mesi o degli anni in forme maligne che richiedono interventi più invasivi e demolitivi. Il problema principale nell'asportazione della ghiandola è la conservazione di tutti i rami del nervo facciale, che passa proprio dentro la parotide dividendola in due lobi, superficiale e profondo. È perciò importante sapere dove è localizzato il tumore. Se si trova nel lobo superficiale ci sono meno rischi di lesione del nervo, pari a circa il 20% in media. Se si trova nel lobo profondo i rischi di lesione del nervo sono molto più alti, pari a circa il 60%.


Anche nell'asportazione della ghiandola sottomascellare si può danneggiare uno dei rami terminali del nervo facciale chiamato “marginalis”, con conseguente deviazione della rima buccale contro lateralmente. L’adenoma pleomorfo ha la caratteristica di presentare, alcune volte, delle propaggini e quindi va asportata quasi tutta la ghiandola per evitare recidive, a differenza del tumore di Warthin che non presenta la caratteristica della multifocalità.

 

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHEI tumori delle ghiandole salivari

Otorinolaringoiatria a Lecce