Uroflussometria: in che cosa consiste?

Uroflussometria: in che cosa consiste?

Editato da: Sharon Campolongo il 02/11/2022

L’Uroflussometria è un esame funzionale, non invasivo, che permette di studiare e valutare il flusso urinario durante la minzione. Ma di che cosa si tratta esattamente e quando eseguirlo? Scopriamolo nel seguente articolo

Che cos’è l’Uroflussometria?

Viene considerato un esame di prima istanza nei pazienti che riferiscono disturbi della minzione. L’Uroflussometria rappresenta anche un valido strumento di monitoraggio, consentendo di valutare i risultati di un trattamento, in particolare l’effetto sul flusso urinario di una terapia disostruttiva.

Viene, quindi, raccomandata nei pazienti che devono effettuare una terapia medica o sottoporsi ad un intervento chirurgico ed è poi ripetuta successivamente per valutare l’efficacia della terapia.

Come si esegue?

Si tratta di un’indagine strumentale di semplice esecuzione, durante la quale il paziente viene invitato ad urinare spontaneamente in un’apparecchiatura la quale registra la minzione, misurando la quantità di urina nell’unità di tempo, e ne ricava un tracciato.

L’esame dovrebbe essere eseguito in un ambiente confortevole, così da ridurre al minimo ansia e stati emozionali in grado di ostacolare la minzione.

paziente in visita urologica

Esistono norme di preparazione prima di sottoporsi a questo esame?

L’Uroflussometria non richiede particolari preparazioni.

Il paziente deve effettuare l’esame quando avverte lo stimolo minzionale fisiologico che corrisponde allo stimolo che abitualmente induce il soggetto ad urinare (che corrisponde a circa 200-400 ml).

L’ansia di essere sottoposti all’esame può, tuttavia, sia amplificare che inibire lo stimolo per cui si cerca di utilizzare un parametro temporale (3-4 ore dall’ultima minzione) associato ad un apporto idrico prefissato di circa 1 litro.

È un esame doloroso ed invasivo?

L’esame non è assolutamente doloroso, né invasivo.

Quali sono i valori normali dell’uroflussometria?

Il flusso urinario massimo (Qmax) è il parametro più indicativo e rappresenta il parametro uroflussometrico che meglio distingue i soggetti normali da quelli con disturbi minzionali.

L’interpretazione dell’esame deve essere correlata al tipo di curva di flusso, al volume vuotato, all’età e al sesso.

La curva di flusso deve essere a forma di campana. Nei pazienti di sesso maschile il flusso urinario massimo (Qmax) indicativo di una minzione normale è di almeno 15 ml/sec. Nel sesso femminile il limite minimo è di 20 ml/sec. Un flusso massimo minore di 10 ml/sec è suggestivo di una ostruzione infra-vescicale.

Il valore di Qmax decresce con l’età, dopo i 50 anni di circa 2 ml per decade. A causa della variabilità individuale e della dipendenza del Qmax dal volume urinario, si consiglia effettuare almeno due valutazioni uroflussometriche con un volume vuotato superiore a 150 ml.

Al termine dell’esame, viene solitamente eseguita un’Ecografia della vescica per valutare se vi è rimasta ancora dell’urina (cosiddetta valutazione del residuo post-minzionale). I valori normali di residuo post-minzionale sono intorno ai 10 ml.

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