Varicocele: una lettura psicosomatica

Pubblicato il: 30/06/2025 Editato da: Giada Bertini il 30/06/2025

Il varicocele è una delle più frequenti patologie a carico dell'apparato riproduttivo maschile. Si tratta in un rigonfiamento anomalo delle vene del testicolo. L’anomala dilatazione delle vene del testicolo causa un reflusso patologico di sangue venoso dall’addome al testicolo. Ne conseguono ristagno di sangue, aumento della temperatura e scarsa ossigenazione dei tessuti. Il varicocele può presentarsi su entrambi i lati dello scroto o solo da un lato, nel 95% dei casi si manifesta a livello del testicolo sinistro, molto raramente al destro. Il varicocele può provocare una diminuzione della produzione e della qualità del liquido seminale e può arrivare a causare infertilità.


Un disturbo comune

Oggi è un disturbo molto comune che si presenta nel 15% degli uomini, nel 10% dei ragazzi con età tra i 10 ed i 22 anni e nel 35-40% degli uomini che presentano problemi di fertilità.

Il trattamento medico prevede l’intervento chirurgico quando è presente una deformità marcata o un’atrofia testicolare e il varicocele non scompare in posizione supina e aumenta rapidamente.

Nel varicocele perciò sangue ed energia ristagnano dilatando le vene e comportando un innalzamento della temperatura nel testicolo, la quale mette a rischio la funzione movimento degli spermatozoi che per muoversi hanno bisogno di basse temperature. Il sangue che ristagna sembra essere una messa in scacco della possibilità riproduttiva e potrebbe perciò raccontare per analogia una difficoltà della persona ad accedere al proprio potenziale generativo anche nel piano delle idee, una difficoltà a essere adulti attivi e di conseguenza una tendenza a restare intrappolati in una posizione di dipendenza, potremmo dire di figli eterni di madri. Letta in un’ottica ecobiopsicologica questa patologia potrebbe quindi evidenziare una tematica di dipendenza da un materno vissuto come ingombrante e possessivo, che impedisce al maschio la sua autonomia affettiva e la sua progettualità. Dal punto di vista psicodinamico si potrebbe dire che il maschio non è entrato in contatto con il vero significato simbolico della sua identità maschile e non è riuscito a separarsi dalla madre che lo tiene ancora in pugno. In un’ottica junghiana si delinea il complesso della Grande Madre, che tutto domina e possiede, che non permette la separazione e l’individuazione, per il raggiungimento della piena identità maschile


Dati recenti

I dati epidemiologici più recenti, che evidenziano un aumento di questa patologia tra i giovani adulti, fanno sorgere in noi terapeuti alcune riflessioni di carattere sociologico. Per essere maschi non basta la dimensione biologica, con le sue caratteristiche di tipo ormonale e genitale, è indispensabile anche un percorso psicologico che contribuisca a definire la propria identità di genere. Mentre la donna è richiamata periodicamente dal mestruo alla sua femminilità e ai misteri che la caratterizzano, l’uomo ha più difficoltà a sentire nel corpo e con il corpo la propria potenzialità.

Per questa ragione in tutte le culture patriarcali è stato dato valore ai riti di iniziazione che aiutavano i giovani maschi a conoscere le caratteristiche del proprio genere e ad assumersene la responsabilità. Proprio nel momento della maturazione puberale venivano loro svelati i misteri dell’energia maschile, misteri che ruotano attorno all’immagine archetipica del fallo.


Come ricorda Monick (1989), con il termine “fallo” si indica già un costrutto simbolico, che solo in parte ha a che fare con l’omologo fisico-biologico del pene, anche quando eretto. L’organo-pene è un oggetto dell’anatomia, mentre i significati che ad esso si associano simbolicamente sono innumerevoli e svariati. E’ nel pene eretto però che il fallo come simbolo riceve la propria rappresentazione più efficace. Il fallo eretto è vis, abbondanza, forza e trasparenza, chiarezza, disponibilità, ecc. (Zatti, 2012). L’organo pene viene perciò investito di tutti i fantasmi in merito al valore, alla forza, alla mascolinità, alla creatività, alla capacità penetrativa intesa da un punto di vista fisico ma anche metaforico.


Distacco dalla figura materna

Accanto alle tappe iniziatiche, la presenza di figure paterne ben definite e una cultura che associava “maschile” a forza favorivano, o meglio, imponevano il distacco del giovane dalla figura materna e una differenziazione dalla dimensione femminile. Oggi non sono più presenti questi riti di iniziazione e per l’uomo post-patriarcale divenire adulto e separarsi dal materno non significa più “perdere” la madre ma “integrare” il radicalmente diverso cui la madre rimanda (Cavallari, 2003). Vi è una nuova immagine di uomo, totalmente nuova rispetto a quella patriarcale, che si pone in relazione al femminile, dal quale è autonomo ma non scisso. Il maschile infatti per separarsi e distinguersi non deve più vivere la contrapposizione netta uomo-donna del patriarcato ma deve riuscire ad integrare il femminile

Nella dimensione post-patriarcale maschile e femminile costruiscono, tramite il loro incontro, le loro identità. La costruzione dell’identità maschile oggi si definisce non contrapponendosi, ma comprendendo l’esperienza della alterità, resa possibile dalla costruzione di una relazione profonda con la dimensione femminile.


Perciò oggi il superamento della dipendenza materna da parte del maschio prende in considerazione le trasformazioni del maschile del nostro tempo, caratterizzato dall’emancipazione femminile e dalla presenza delle donne in ambito sociale così come in quello intimo e familiare.

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

Cavallari G.; L’uomo post patriarcale, Vivarium, 2003

Ferliga P.; Brevi note su maschile e archetipo del Fallo, "Il Covile" n° 684, 2012

Zatti A.; La psicologia maschile spiegata alle donne, Liguori Editore, 2012

 

* Dr.ssa Alessandra Monti, Psicologa clinica, specializzata in psicoterapia ecobiopsicologica (Istituto Aneb)

 

Psicologia a Lentate sul Seveso

Questo sito web utilizza cookie propri e di terze parti per raccogliere informazioni al fine di migliorare i nostri servizi, mostrarti pubblicità in linea con le tue preferenze e analizzare le tue abitudini di navigazione. L'utente ha la possibilità di configurare le proprie preferenze. QUI.