Vene Varicose: una nuova tecnica mininvasiva per risolverle
Autore:Il nostro esperto in Chirurgia Vascolare ci parla di una nuova tecnica per curare le vene varicose
Cosa sono le vene varicose?
Le vene varicose non sono solo un antiestetico inestetismo, ma una vera e propria patologia a carico del sistema circolatorio degli arti inferiori. La problematica nasce a causa della ritenzione di liquidi nelle gambe accompagnata dall’ingrossamento delle pareti delle vene più superficiali delle gambe. Questo disturbo non dovrebbe essere trascurato troppo a lungo poiché la sua cronicizzazione può portare a malattie associate piuttosto importanti come l’ulcera. La tecnica tradizionale per risolvere questo problema attraverso un piccolo intervento chirurgico, lo stripping della safena, è ormai sempre meno utilizzato in favore della più innovativa e meno invasiva termoablazione in radiofrequenza.
Che cos’è la termoablazione in radiofrequenza?
La termoablazione in radiofrequenza consiste nell’inserimento direttamente nella vena malata di un sottile ago contente un catetere che utilizza gli impulsi della radiofrequenza per chiudere (ablazione) la stessa in maniera definitiva ed escluderla dal flusso sanguigno dell’arto. Il trattamento viene effettuato tramite indicazione ecografica per consentire la massima precisione di azione.
Al termine della procedura la paziente dovrà indossare delle calze elastiche apposite per circa una settimana e potrà tornare a camminare senza disturbi in circa 20 minuti. Nei giorni successivi sarà possibile tornare alla propria quotidianità.
I vantaggi della nuova tecnica
Il trattamento delle varici con termoablazione in radiofrequenza è mininvasivo e può essere effettuato una seconda volta se necessario. Si esegue in regime ambulatoriale sotto anestesia locale e può essere accompagnato dalla vera e propria rimozione delle varici più antiestetiche in ogni punto degli arti inferiori. Poiché viene eseguito con minime incisioni, invece di praticare un taglio all’inguine dal quale accedere all’area interessata, non lascia cicatrici dalla sutura o ematomi e permette un recupero postintervento più rapido, solitamente non superiore a 48 ore. A differenza della chirurgia tradizionale, dunque, la nuova tecnica consente di evitare la comparsa di ematomi, così come l’insorgenza di possibili complicazioni dovute ad infezioni sviluppate dopo la chirurgia a cielo aperto. L’intervento dura all’incirca 30 minuti e, se ben eseguito, non causa alcun disturbo al paziente.
Per chi è indicata?
La tecnica della termoablazione in radiofrequenza è un trattamento mininvasivo e particolarmente efficace, adatto anche per quei soggetti che non potrebbero sottoporsi ad un vero e proprio intervento chirurgico. Tuttavia, solo lo specialista, dopo aver eseguito esami diagnostici specifici, quali l’ecodoppler, potrà indicare l’opzione migliore per ogni paziente. In linea di massima, l’intervento è comunque possibile per ogni paziente che soffra di vene varicose, a meno che non siano presenti particolari peculiarità nella conformazione anatomica tali da impedire la buona riuscita del trattamento.