Visita proctologica: in cosa consiste?

Visita proctologica: in cosa consiste?

Editato da: Marta Buonomano il 19/03/2020

La visita proctologica viene spesso vissuta dai pazienti con timore, il che provoca un ritardo nella diagnosi anche in casi facilmente risolvibili. Il Dott. Stefano Enrico, esperto in Colonproctologia e Chirurgia Generale a Torino, ci spiega cosa aspettarsi durante una visita proctologica

Quali sono i momenti fondamentali della visita proctologica?

medico e pazienteInnanzitutto lo specialista esegue una raccolta di informazioni sul paziente, indagando su quegli aspetti considerati “intimi” per poi passare ad un’indagine riguardante i fattori ereditari e familiari, le eventuali malattie pregresse ed associate e le abitudini fisiologiche, fino ad arrivare ad un’accurata descrizione dei sintomi avvertiti dal paziente. Il secondo passo è rappresentato da una visita manuale e strumentale comprendente l’esame obiettivo del paziente, l’esplorazione rettale e, quando necessaria, vaginale per poter individuare eventuali elementi patologici e per valutare il buon funzionamento dei muscoli perineali e infine l’anorettoscopia. Quest’ultima viene eseguita con uno strumento rigido che permette di riconoscere lesioni del canale anale e del retto. Possono essere analizzati la parte finale dell’intestino, circa 12-15 e in alcuni casi anche la mucosa fino a 20-25 cm dall’orifizio anale. È dunque opportuno eseguire una preparazione intestinale utilizzando una peretta di pulizia circa 2 ore prima di presentarsi alla visita.

Ulteriori esami strumentali

Nel caso in cui lo specialisti riscontri la presenza o il sospetto di patologie si renderanno necessari ulteriori esami strumentali più complessi quali:

  • Colonscopia: utile per avere un’immagine della parte del colon che si trova in posizione più elevata rispetto al tratto esplorabile durante la visita. L’esame viene effettuato tramite l’utilizzo di uno strumento flessibile che permette l’osservazione della mucosa dal colon fino al piccolo intestino. Viene di solito eseguito in un secondo momento rispetto alla visita, utilizzando la strumentazione adeguata e in seguito a un’accurata preparazione del colon. L’esame è utile inoltre ai fini di effettuare delle biopsie su eventuali lesioni oppure per asportare eventuali polipi, cioè piccole formazioni tumorali;
  • Ecografia andoanale/endorettale: l’esame fornisce una ricostruzione di un’immagine tridimensionale dei tessuti perianali e perirettali attraverso l’utilizzo di una particolare sonda. È prevista una piccola preparazione precedentemente all’esame. Permette inoltre di individuare e fare una valutazione dell’estensione di eventuali danni muscolari, fistole anali o ascessi e, nel caso in cui siano presenti tumori, ne mostra l’estensione e la profondità;
  • medico e pazienteManovolumetria anorettale: permette di valutare il funzionamento dei gruppi muscolari attraverso l’introduzione di un piccolo catetere con la forma di un palloncino, in grado di rilevare alterazioni della pressione e di conseguenza di analizzare l’azione dei vari muscoli facenti parti della zona perineale. È un esame fondamentale nell’ambito dello studio della patologia funzionale del retto, del canale anale e del perineo. È totalmente indolore e della durata di circa 20 minuti;
  • Rx defecografia: ormai caduto in disuso, ha lo scopo di studiare il funzionamento dei vari gruppi muscolari che agiscono durante la defecazione tramite l’introduzione di un clistere con mezzo di contrasto;
  • RMN funzionale del pavimento pelvico: utilizzata in sostituzione della rx defecografia, consiste in un esame di II livello che permette di ottenere immagini in tempo reale dei muscoli che formano il pavimento pelvico. Permette inoltre di analizzare la diffusione di patologie di carattere infettivo o tumorale che colpiscono il retto e il canale anale.

Quando è opportuno rivolgersi al colonproctologo?

È necessario rivolgersi ad uno specialista nel caso in cui si avvertano sintomi quali dolore anale o perineale, sanguinamento, problemi di continenza fecale, sensazione di prolasso, difficoltà nella defecazione, disturbi dell’alvo, ossia variazioni nella frequenza di defecazione e nel tipo di feci, perdite mucose, stipsi o dispareunia.

Colonproctologia a Torino