Endodonzia

Che cosa è l'endodonzia?

L'endodonzia, trattamento dentale comunemente noto come "devitalizzazione del dente", consiste nel rimuovere la parte profonda del dente quando è ferita o infetta. Lo scopo del trattamento è quello di pulire il dente dall'interno e riempirlo con un materiale inerte. L'intervento viene eseguito in anestesia locale, quindi non è doloroso. È tuttavia vero che una volta che l'effetto dell'anestesia svanisce il paziente può sentire un certo fastidio durante la masticazione, che durerà per alcuni giorni. Il termine endodonzia è anche usato come sinonimo di endodontologia, un ramo della stomatologia che si occupa delle malattie della polpa dentale.

Perché viene eseguita?

L'endodonzia è indicata quando c'è una carie estesa o una rottura dentale che ha causato infiammazione o morte della polpa dentale. Il trattamento serve a mantenere il dente sano in modo che sia funzionale alla masticazione, ed evita di dover estrarre il pezzo dentale.

In che consiste?

La tecnica consiste nel rimuovere il nervo, pulire il canale radicolare e saldarlo con materiale termoplastico (guttaperca) e cemento, o un altro tipo di materiale sigillante.
Nella maggior parte dei casi il trattamento si esegue in una sola sessione, anche se in alcune circostanze potrebbe essere necessario eseguire due o più sessioni.

Preparazione per l'endodonzia

Prima di sottoporsi a questa cura, il paziente deve essere consapevole del fatto che si sta esponendo determinati rischi quali: ascesso, perdita di denti o danni al nervo.

Cura dopo l'intervento

Dopo l'intervento si può avvertire dolore o gonfiore, che possono essere alleviati con un antinfiammatorio. In seguito, sarà necessario sottoporsi a diverse radiografie per assicurare che risultato sia ottimale. In genere si può tornare alla routine quotidiana già dal giorno dopo il trattamento. È importante evitare di masticare in maniera dura fino a quando il dente non è curato in modo permanente.

05-12-2019
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Endodonzia

Dott. Riccardo Bindi - Odontoiatria

Creato il: 13-11-2012

Editato il: 05-12-2019

Che cosa è l'endodonzia?

L'endodonzia, trattamento dentale comunemente noto come "devitalizzazione del dente", consiste nel rimuovere la parte profonda del dente quando è ferita o infetta. Lo scopo del trattamento è quello di pulire il dente dall'interno e riempirlo con un materiale inerte. L'intervento viene eseguito in anestesia locale, quindi non è doloroso. È tuttavia vero che una volta che l'effetto dell'anestesia svanisce il paziente può sentire un certo fastidio durante la masticazione, che durerà per alcuni giorni. Il termine endodonzia è anche usato come sinonimo di endodontologia, un ramo della stomatologia che si occupa delle malattie della polpa dentale.

Perché viene eseguita?

L'endodonzia è indicata quando c'è una carie estesa o una rottura dentale che ha causato infiammazione o morte della polpa dentale. Il trattamento serve a mantenere il dente sano in modo che sia funzionale alla masticazione, ed evita di dover estrarre il pezzo dentale.

In che consiste?

La tecnica consiste nel rimuovere il nervo, pulire il canale radicolare e saldarlo con materiale termoplastico (guttaperca) e cemento, o un altro tipo di materiale sigillante.
Nella maggior parte dei casi il trattamento si esegue in una sola sessione, anche se in alcune circostanze potrebbe essere necessario eseguire due o più sessioni.

Preparazione per l'endodonzia

Prima di sottoporsi a questa cura, il paziente deve essere consapevole del fatto che si sta esponendo determinati rischi quali: ascesso, perdita di denti o danni al nervo.

Cura dopo l'intervento

Dopo l'intervento si può avvertire dolore o gonfiore, che possono essere alleviati con un antinfiammatorio. In seguito, sarà necessario sottoporsi a diverse radiografie per assicurare che risultato sia ottimale. In genere si può tornare alla routine quotidiana già dal giorno dopo il trattamento. È importante evitare di masticare in maniera dura fino a quando il dente non è curato in modo permanente.

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