Rinoplastica secondaria

Che cos’è la rinoplastica secondaria?

La rinoplastica secondaria è un tipo di chirurgia nasale che si esegue su un naso previamente operato.

Perché si esegue?

In genere, si ricorre alla rinoplastica secondaria quando il risultato del primo intervento non è soddisfacente a livello estetico o funzionale (es. deformità nasali residue o difficoltà respiratoria) o se si riscontrano problemi di cicatrizzazione.

In cosa consiste?

Questa tipologia di operazione è complessa, in quanto si interviene su tessuti già trattati e che hanno subito un processo di infiammazione e consolidazione. Se si esegue a causa di un’eccessiva resezione della cartilagine, lo specialista avrà bisogno di tessuto da impiantare nella parte esterna del naso: nel caso in cui la cartilagine residua nel setto non sia sufficiente, dovrà ottenerla dal padiglione articolare o dalle costole. In genere, non è possibile eseguire un intervento di rinoplastica secondaria se non sono passati almeno 6 mesi dal primo intervento. A causa della sua complessità, la procedura può richiedere fino a 3/4 ore.

Preparazione per la rinoplastica secondaria

È necessario analizzare minuziosamente la struttura del naso, le fosse nasali e l’aspetto esteriore prima dell’intervento. Inoltre, anche il paziente potrà specificare le proprie necessità (estetiche o funzionali).

Recupero postintervento

I primi giorni a seguito della procedura è consigliato non fumare, evitare l’utilizzo di occhiali o lenti, non assumere alcolici, evitare attività che richiedono contatti o sforzi fisici e cercare di parlare e gesticolare il meno possibile. Il recupero è simile a quello della chirurgia primaria, ad eccezione delle ferite dovute al prelievo della cartilagine. Inoltre, il paziente dovrà restare in ospedale la prima notte.

21-04-2023
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Rinoplastica secondaria

Dott. Ignazio Tasca - Otorinolaringoiatria

Creato il: 09-01-2020

Editato il: 21-04-2023

Che cos’è la rinoplastica secondaria?

La rinoplastica secondaria è un tipo di chirurgia nasale che si esegue su un naso previamente operato.

Perché si esegue?

In genere, si ricorre alla rinoplastica secondaria quando il risultato del primo intervento non è soddisfacente a livello estetico o funzionale (es. deformità nasali residue o difficoltà respiratoria) o se si riscontrano problemi di cicatrizzazione.

In cosa consiste?

Questa tipologia di operazione è complessa, in quanto si interviene su tessuti già trattati e che hanno subito un processo di infiammazione e consolidazione. Se si esegue a causa di un’eccessiva resezione della cartilagine, lo specialista avrà bisogno di tessuto da impiantare nella parte esterna del naso: nel caso in cui la cartilagine residua nel setto non sia sufficiente, dovrà ottenerla dal padiglione articolare o dalle costole. In genere, non è possibile eseguire un intervento di rinoplastica secondaria se non sono passati almeno 6 mesi dal primo intervento. A causa della sua complessità, la procedura può richiedere fino a 3/4 ore.

Preparazione per la rinoplastica secondaria

È necessario analizzare minuziosamente la struttura del naso, le fosse nasali e l’aspetto esteriore prima dell’intervento. Inoltre, anche il paziente potrà specificare le proprie necessità (estetiche o funzionali).

Recupero postintervento

I primi giorni a seguito della procedura è consigliato non fumare, evitare l’utilizzo di occhiali o lenti, non assumere alcolici, evitare attività che richiedono contatti o sforzi fisici e cercare di parlare e gesticolare il meno possibile. Il recupero è simile a quello della chirurgia primaria, ad eccezione delle ferite dovute al prelievo della cartilagine. Inoltre, il paziente dovrà restare in ospedale la prima notte.

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