Artroplastica totale d’anca: più sicurezza con la tecnica Amis

Artroplastica totale d’anca: più sicurezza con la tecnica Amis

Editato da: Karin Mosca il 15/03/2023

Grazie al supporto costante della tecnologia e della ricerca al mondo della medicina, anche l’impianto di protesi d’anca beneficia di nuove tecniche che mirano alla semplificazione delle operazioni chirurgiche e alla riduzione dei tempi di recupero post-operazione. Come ci spiega il Dott. Carmine Carlizzi, specializzato in Ortopedia e Traumatologia, l’AMIS garantisce minori danni ai tessuti e ai muscoli e un rapido ritorno alle normali attività quotidiane, per sportivi e non

Chi si può sottoporre a tale intervento?

La chirurgia protesica dell’anca non è più una chirurgia riservata alla terza età. Questa, difatti, rappresenta una valida soluzione anche per i pazienti giovani che, inevitabilmente, devono affrontare una limitazione della vita di relazione.

Gli interventi di protesi d’anca, come ci spiega il Dott. Naccari Carlizzi, portano ad un evidente sollievo dal dolore ed un miglioramento delle funzionalità dell’articolazione dell’anca

ragazza che corre

La nuova frontiera delle protesi d’anca

Oggi con strumenti di nuova concezione, progettati proprio per questo tipo di chirurgia, è possibile impiantare protesi più piccole al fine di minimizzare i danni ai tessuti, più resistenti all’usura e quindi durature. I pazienti richiedono trattamenti che consentano rapidi recuperi postoperatori come negli atleti che tornano in campo velocemente e con poche complicazioni.

La chirurgia deve essere facile, ripetitiva, mininvasiva e i materiali devono essere dedicati. 

AMIS: un nuovo approccio per l’impianto di protesi d’anca

Oggi si parla tanto di chirurgia mininvasiva ed il Chirurgo può accedere all’articolazione dell’anca attraverso varie vie d’accesso dette, appunto, mininvasive.

Il segreto non è il piccolo taglio ma il rispetto dei muscoli e dei tendini; la vera chirurgia mininvasiva è caratterizzata dalla preservazione di muscoli e tendini, associata ad una ridotta incisione cutanea e questo avviene solo con la tecnica AMIS (Anterior Mini Invasive Surgery).

L’approccio anteriore, difatti, è l’unico che segue una via sia intermuscolare che internervosa, riducendo il rischio di danneggiamento di muscoli, tendini, vasi e nervi. Seguendo tale procedura di impianto, il minore attrito tra le componenti rende la protesi simile, dal punto di vista funzionale, ad un’articolazione originaria. Molti pazienti riprendono rapidamente la vita normale ed i giovani riescono a riprendere persino un’attività sportiva amatoriale nel calcio, tennis, podismo o sci.

È raccomandata l'artroprotesi per via anteriore come metodica ideale per una chirurgia atraumatica, fondamentale per un rapido recupero. 

I vantaggi della protesi d’anca mininvasiva

Infine, secondo il Dott. Naccari Carlizzi, la tecnica Amis diminuisce il dolore post-operatorio e la perdita di sangue, abbrevia il ricovero e la riabilitazione, riduce la cicatrice cutanea, velocizza la ripresa e riduce la zoppia.

Da subito si possono riprendere le normali attività quotidiane, sedendosi ove si vuole, utilizzando servizi igienici senza presidi accessori, guidando in poco tempo. Le vecchie metodiche, ormai, sono superate. 

Ortopedia e Traumatologia a Milano