Calcoli urinari: ecco come trattarli!

Calcoli urinari: ecco come trattarli!

Editato da: Veronica Renzi il 05/04/2023

La calcolosi renale è una patologia sempre più in aumento nel nostro paese. I calcoli, infatti, riguardano quasi il 10% della popolazione. Il Dott. Oscar Selvaggio, esperto in Urologia a Foggia, ce ne parla in questo articolo

Calcoli urinari: definizione e sintomi

I calcoli urinari sono un agglomerato di cristalli composti prevalentemente da Calcio e Fosforo. Le cause che portano alla loro formazione sono svariate e c’è ancora discussione sul loro meccanismo di formazione perché molto probabilmente non ne esiste uno solo.

Il sintomo tipico della calcolosi urinaria è la colica che può essere renale o ureterale. La colica è caratterizzata dall’insorgenza improvvisa di un dolore acuto e molto intenso (per intensità è secondario solo al dolore da parto) che può localizzarsi dietro la schiena o sul fianco o ancora all’inguine tutto è legato alla sede del calcolo. La colica è dovuta al movimento del calcolo che essendo più grande dell’uretere lo distende causando quel dolore acutissimo. I calcoli che si trovano nel rene generalmente non danno segni di sè. Altro sintomo importante e da non sottovalutare è la febbre la cui comparsa è sempre un segno negativo perché vuol dire che si è sovrapposta un’infezione che va curata il più rapidamente possibile.

Strumenti di diagnosi e trattamento

Oggi l’esame più importante è la TAC Kidney stone (senza contrasto) che è in grado di evidenziare calcoli sino a 5 mm. L’ecografia è importante per valutare lo stato del rene e verificare se è in sofferenza o meno (cioè se è dilatato) ma per l’individuazione di calcoli è soggetta a troppi fattori che interferiscono (meteorismo intestinale, obesità, etc.).

Nella fase acuta se non ci sono complicanze la terapia è chirurgica mediante la Ureteroscopia e litotrissia laser. Se il paziente ha febbre l’unica cosa da fare è posizionare uno “Stent” cioè un tutore interno che consente al rene di scaricare l’urina in vescica. Quando il quadro clinico si sarà normalizzato si potrà procedere a trattare il calcolo come in precedenza. Se invece parliamo di calcoli presenti nel rene e di dimensioni importanti, cioè maggiori di 1 – 1,5 cm la terapia chirurgica è la nefrolitotrissia percutanea, che prevede l’accesso nel rene attraverso una piccola breccia del laser con il quale viene sgretolato il calcolo.

La prevenzione

La misura preventiva più importante nei casi isolati è la continua idratazione, cioè l’assunzione di 2-2,5 l di acqua al giorno. Se invece gli episodi sono frequenti è consigliabile eseguire uno studio metabolico per verificare che non ci siano dei difetti di assorbimento di alcune sostanze, come il calcio, che in tal caso vanno eliminate dalla dieta.   

 

Urologia a Foggia