Carcinomi cutanei (non melanomi): riconoscere e curare il basalioma e lo spinalioma

Carcinomi cutanei (non melanomi): riconoscere e curare il basalioma e lo spinalioma

Editato da: Antonietta Rizzotti il 04/04/2023

Hai mai sentito parlare di basalioma e spinalioma? Il Prof. Davide Sozzi, esperto in Chirurgia Maxillo-Facciale a Milano, ci spiega da cosa sono causati, come curarli e in cosa si differenziano da un melanoma

Basalioma e spinalioma: non si tratta di melanomi!

I carcinomi cutanei (non melanomi) sono i tumori maligni che interessano più frequentemente il nostro corpo. Essi si dividono principalmente in due istotipi: il carcinoma basocellulare (detto basalioma) e il carcinoma squamocellulare (anche detto spinocellulare o spinalioma).

L’incidenza di queste lesioni aumenta significativamente dopo i 50 anni di età per la forma basocellulare e dopo i 65 anni per la squamocellulare. È noto da tempo anche per l’Italia un incremento annuo complessivo di questi tumori, anche nei pazienti più giovani, a seguito di esposizione a fattori di rischio.

Da cosa sono causati?

Entrambe le forme di carcinoma originano dalla trasformazione neoplastica di diverse cellule dell’epidermide.

La causa principale dell’origine di questi tumori è sicuramente l’esposizione ai raggi UV (ultra violetti). Infatti, le sedi più colpite sono quelle più esposte alla luce solare come il capo, il viso e il dorso. Altri fattori favorenti possono essere il contatto con l'arsenico, le ferite resistenti alla guarigione, le condizioni infiammatorie croniche della pelle e le complicanze di ustioni.

Il carcinoma a cellule squamose può originare anche da lesioni cutanee predisponenti definite “pre-neoplastiche” tra cui riconosciamo la cheratosi attinica e il Morbo di Bowen.

Come si manifestano?

Il carcinoma basocellulare può presentarsi come una placca rossastra, ulcerazione o erosioni sanguinanti non tendenti alla guarigione, escrescenze di colore rosa, noduli o cicatrici. Ha tipicamente un’invasività locale, non da metastasi, ma se viene trascurato richiede interventi ampiamente demolitivi con conseguenti sfiguramenti, soprattutto a livello del volto, e in tempi più o meno lunghi può raggiungere gli spazi profondi della faccia o del cranio con esiti sfavorevoli.

Il carcinoma squamocellulare si presenta invece come chiazze rosse desquamanti che possono essere associate a ulcere sanguinanti e a croste che vanno e vengono. Questo tumore è più aggressivo del basocellulare in quanto può dare metastasi sia ai linfonodi regionali che a distanza.

Generalmente queste lesioni, soprattutto nelle fasi iniziali, non sono dolenti. Questo fattore favorisce ulteriormente la possibilità che vengano trascurate e quindi trattate in fase avanzata.

Oltre ai segni di carcinoma descritti, qualsiasi cambiamento di una lesione persistente o lo sviluppo di una nuova crescita, dovrebbe richiedere una visita immediata di un medico specialista.

Come si può curare?

Il trattamento di questi carcinomi è prevalentemente chirurgico, con una resezione su “margini di sicurezza” che prevede l’asportazione di una quantità di tessuto più ampia della lesione visibile. Questa condizione è indispensabile per la “radicalità” (asportazione completa) in quanto i carcinomi cutanei sono caratteristicamente infiltranti. L’esperienza ricostruttiva del chirurgo è estremamente importante per evitare resezioni limitate che non permettono la guarigione dalla malattia senza difetti estetici e funzionali residui. Tutte le lesioni asportate devono essere accuratamente analizzate da un anatomopatologo per confermare la natura e la completa asportazione.

Un’asportazione corretta garantisce altissimi livelli di guarigione. La resezione parziale comporta, oltre alla mancata guarigione, una progressione della malattia con l’infiltrazione di tutte le strutture che incontra e, nel caso degli spinaliomi, anche la possibile metastatizzazione mettendo in forte rischio la qualità di vita e la sopravvivenza dei pazienti.

La radioterapia è utilizzata solamente nei casi estesi (in associazione alla chirurgia) o in quelli non operabili.

Le terapie mediche disponibili non hanno ad oggi una potenzialità terapeutica pari alla chirurgia.

Cosa succede dopo il trattamento?

Grazie alla diagnosi precoce la maggior parte degli interventi viene eseguita in regime ambulatoriale in anestesia locale. Il ricovero o un’anestesia generale possono essere necessari nei casi complessi per estensione o per condizioni di salute generale.

Normalmente i tempi di ripresa sono rapidi e nel giro di 2 settimane l’aspetto estetico è molto buono anche nei casi in cui è necessaria una ricostruzione.

Dopo la guarigione delle ferite è comunque indispensabile eseguire accurati controlli periodici, continuativi negli anni, per valutare una possibile recidiva o la comparsa di nuove lesioni. Bisogna considerare che chi ha già avuto un problema di questo genere ha una maggior probabilità di presentare nuove lesioni rispetto a chi non è mai stato colpito.

Chirurgia Maxillo-Facciale a Milano