Cardiomiopatia ipertrofica: cos'è?

Cardiomiopatia ipertrofica: cos'è?

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

 

Si stima che circa una persona su 500 viene colpita da cardiomiopatia ipertrofica. Questa è caratterizzata da un ingrossamento anormale del muscolo cardiaco. In tale patologia, l’aumento muscolare è maggiormente evidente rispetto ai casi di ipertensione arteriale o prolungati allenamenti fisici e si manifesta per cause ancora ignote. Parliamone con il nostro specialista in Cardiologia

Gran parte dei pazienti ereditano questa patologia: viene trasmessa dai genitori ai figli, senza salto generazionale. Ciascun figlio di una coppia affetta possiede il 50% di possibilità di ereditare la patologia, la quale si sviluppa in età adolescenziale.

 

Quali sono i sintomi della cardiomiopatia ipertrofica?

Non vi è un sintomo specifico che permette di diagnosticare la cardiomiopatia ipertrofica; alcuni pazienti non presentano nemmeno particolari disturbi. Tuttavia, i più frequenti sono la mancanza di aria, dolori al petto, palpitazioni, nausea e perdita di coscienza.

 

Come si diagnostica la cardiomiopatia ipertrofica?

Attualmente, la diagnosi si effettua in seguito alla realizzazione di un ecocardiogramma. Possono essere necessari altri esami al fine di valutare i sintomi, i rischi legati alle complicazioni (in particolar modo quelli legati alla morte improvvisa) e per selezionare il trattamento più idoneo (prova da sforzo, Holter ECG di 24 ore, risonanza magnetica cardiaca, cateterismo, studio elettrofisiologico, ecc.).

 

Come viene trattata la cardiomiopatia ipertrofica?

Il trattamento ha come obbiettivo quello di migliorare i sintomi e prevenire le complicazioni. Nonostante risulti incurabile, la cardiomiopatia ipertrofica prevede diverse forme di trattamento che permettono di alleviare i sintomi. Molti pazienti non richiedono trattamento. Nonostante la morte improvvisa sia la complicazione più temuta, rappresenta un fenomeno molto raro e può essere prevenuto nella maggior parte dei casi. Solo in casi eccezionali si raccomanda l’innesto di defibrillatore interno (ICD). Per la maggior parte dei pazienti, la comparsa di tale patologia non costituisce motivo di alterazione delle proprie abitudini quotidiane. Si raccomanda di effettuare visite cardiologiche periodiche e seguire alcuni consigli generali, così come evitare sforzi fisici eccessivi.

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