Chirurgia Ortognatica in Surgery First
Il Prof. Sandro Pelo, esperto in Chirurgia Maxillo-Facciale a Roma, ci spiega gli effetti delle malformazioni dello scheletro facciale sui pazienti comparando la terapia tradizionale alla tecnica Surgery First
Che cos’è una malocclusione dento-scheletrica (progenismo, prognatismo)?
La malocclusione dento-scheletrica è una deformità o anomalia definita comunemente malformazione maxillo-mandibolare che si manifesta nel periodo di crescita del bambino e nell’adolescenza. Tale deformità interessa principalmente la zona dei denti e dello scheletro facciale. Il deficit o l’eccessiva crescita della mandibola o della mascella superiore è la caratteristica principale di questa patologia, insieme alla sproporzione tra le arcate dentarie che comporta problemi di occlusione ed estetici.
Altri sintomi visibili possono essere la laterodeviazione della mandibola o della mascella (asimmetria facciale) e la long face o short face syndrome (faccia più lunga o più corta del normale). Questa malattia può provocare anche problemi di masticazione, respirazione e fonazione, oltre all’insicurezza legata all’aspetto fisico.
Quali sono i sintomi della malocclusione dento-scheletrica?
I sintomi della malocclusione dento-scheletrica possono essere funzionali, estetici e psicologici.
Sintomi funzionali:
- Malocclusione
- Problemi di masticazione, fonazione, e a volte di respirazione
- Alterazione della digestione
- Disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare e possibili problemi posturali
Sintomi estetici:
- Inestetismi del viso (in particolare del sorriso)
Sintomi psicologici:
- Basso livello di autostima, problemi ad esprimersi e a comunicare
Qual è la terapia tradizionale per la malocclusione dento-scheletrica?
La terapia tradizionale è costituita da 3 fasi:
- Ortodonzia prechirurgica, in cui viene montato sulle arcate dentali un apparecchio che limita ancora di più la masticazione e la comunicazione, peggiorando ulteriormente l’estetica del viso (durata media 2 anni);
- Intervento di osteotomia dei mascellari, che ridona al paziente l’estetica e la funzionalità. Dopo l’intervento è prevista l’assunzione di cibi liquidi per alcune settimane;
- Ortodonzia postchirurgica (durata media di 6-8 mesi).
Questa terapia dà ottimi risultati. Migliora l’occlusione ed aiuta il recupero dell’autostima del paziente migliorando il lato estetico e comunicativo.
Purtroppo, però, ha un iter molto lungo e pesante (3-4 anni di terapia) che influisce negativamente sulla psicologia del paziente.
Surgery First: la nuova terapia per la malocclusione dento-scheletrica
Nella terapia Surgery First, non ci sono tempi chirurgici di attesa: il paziente viene operato subito ed il miglioramento estetico e funzionale è quasi immediato. Il trattamento ortodontico postchirurgico è breve (circa 6 mesi) e, a differenza della terapia tradizionale, non vi è influenza negativa sulla psicologia del paziente.
Le principali differenze che giustificano un trattamento di così breve durata sono: l’abolizione dell’ortodonzia prechirurgica, l’accelerazione dei processi di rimodellamento osseo grazie a fattori proteici stimolati durante il processo riparativo, e l’interazione tra la capacità di adattamento delle arcate dentali del paziente e le forze messe in gioco dall’apparecchio ortodontico utilizzato. Surgery First è quindi una tecnica capace di curare in pochi mesi una malformazione che con i trattamenti tradizionali si risolverebbe in 3/4 anni.