Chirurgia protesica del ginocchio: da che età è possibile?

Chirurgia protesica del ginocchio: da che età è possibile?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 27/01/2022

Da oltre 60 anni la chirurgia protesica dell’articolazione del ginocchio offre eccellenti risultati a livello globale. Il nostro esperto in Ortopedia e Traumatologia, il Dott. Ernesto Pintore parla dei risultati nel campo della chirurgia protesica e dei vantaggi per il paziente.

 

Oggi è possibile confermare che circa il 95-98% dei casi relativi alla chirurgia protesica del ginocchio restituiscano al paziente un totale ripristino della funzionalità dell’articolazione, risultati ottenuti grazie alle esecuzioni chirurgiche sempre più precise, rapide e sicure, se in mani esperte di chirurghi seri e rigorosi.

Dopo quanto tempo è possibile muovere l’arto dopo un intervento di chirurgia protesica?

Dal giorno successivo all’intervento il paziente può già muovere il ginocchio, iniziando un processo di mobilizzazione attraverso Dolore al ginocchiol’aiuto di due bastoni canadesi, che continuerà ad utilizzare per almeno 1 o 2 mesi.

Dopo il recupero il paziente potrà così tornare a svolgere le normali attività quotidiane, con la consapevolezza che la protesi impiantata avrà una garanzia di oltre 10 anni, dipendendo naturalmente dal suo peso, dalla qualità delle sue ossa e dall’intensità dell’attività stessa del paziente.
Inoltre, il paziente avrà anche il vantaggio di poter svolgere una discreta attività sportiva (es. il nuoto o la palestra), evitando gli sport pericolosi che potrebbero compromettere l’articolazione.

Da che età è possibile eseguire un intervento di chirurgia protesica?

La chirurgia protesica delle articolazioni può essere eseguita su pazienti in giovane età per i casi di patologie degenerative come l’artrite reumatoide o le malformazioni congenite.

Quali sono i materiali utilizzati per la creazione delle protesi?

Gli impianti protesici sono costituiti da cromo-cobalto, lega più idonea per sopportare il peso corporeo del paziente.
Le protesi d’anca normalmente sono costituite di titanio, elemento maggiormente adatto (grazie alla sua elasticità) alle articolazioni soggette a continui movimenti, garantendo una maggiore resistenza alle sollecitazioni in flessione e torsione. L’interfaccia articolare, invece, è costituita da polietilene, poiché ha una migliore tenuta e dura di più nel tempo rispetto ai materiale utilizzati in passato.

A cosa sono dovute le possibili cause di insuccesso?

Le possibili cause di insuccesso, che rappresentano circa il 3-5% degli interventi effettuati, sono legate a:

  • Possibili infezioni a cui la parte operata può andare incontro, nonostante le misure preventive antibiotiche adottate in fase pre e post-intervento;
  • Mobilitazione della protesi, precoce o relativamente precoce.

In questi due casi la soluzione da adottare è quella di effettuare una seconda chirurgia.

Ortopedia e Traumatologia a Campagna