Come affrontare l’artrosi della spalla!

Come affrontare l’artrosi della spalla!

Editato da: Alice Cattelan il 08/02/2023

Il Dott. Davide Blonna, specialista in Ortopedia e Traumatologia, in questo articolo ci parla dell’artrosi della spalla

In cosa consiste l’artrosi della spalla?

L’articolazione principale della spalla si chiama articolazione gleno-omerale. Le superfici articolari, normalmente lisce e congruenti, possono consumarsi a seguito di:

  • Fratture
  • Lesioni croniche dei tendini della cuffia dei rotatori
  • Cause congenite

Quando il consumo delle superfici articolari è in una fase avanzata si definisce artrosi gleno-omerale, o più semplicemente artrosi di spalla che determina rigidità articolare, dolore alla spalla durante i movimenti e dolore notturno.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi di una artrosi della spalla è sia clinica che e strumentale: si basa, infatti, sull’esame obiettivo e sull’esclusione di altre patologie che possono causare il dolore alla spalla.

Durante l’esame obiettivo viene mosso il braccio in diverse direzioni in modo da valutare la capacità e libertà di movimento. Vengono anche eseguiti alcuni test specifici che valutano la forza del paziente e che possono dare indicazioni sull’origine e la severità del disturbo. 

Possono anche essere richiesti dal medico degli accertamenti diagnostici quali:

  • RX, fondamentali per diagnosticare e valutare la gravità dell’artrosi;
  • TC e/o RMN: possono essere utili per valutare in dettaglio l’entità dell’interessamento delle superfici articolari e dei tendini della cuffia dei rotatori

Come è possibile trattare l’artrosi della spalla?

Due obiettivi importanti del trattamento sono ridurre il dolore e migliorare la funzionalità della spalla. È necessario considerare diversi aspetti nel momento della cura, come l’età del paziente, la salute, il livello di attività svolta e la tipologia di artrosi.

Può succedere di incontrare casi di artrosi asintomatica emersa casualmente attraverso esami per altre patologie: in questi casi la malattia non va trattata, l’ortopedico generalmente tratta le artrosi che determinano rigidità articolare e dolore.

Le principali modalità di trattamento sono:

  • Riposo, importante per ridurre il dolore, non bisogna sforzare l’arto;
  • Farmaci antinfiammatori, questi possono ridurre il dolore;
  • Raffreddare l’area attraverso una borsa del ghiaccio più volte al giorno, ma ricordarsi di evitare il contatto diretto con il ghiaccio;
  • Iniezioni di cortisone e/o acido ialuronico riducono e migliorano temporaneamente il dolore la funzionalità della spalla;
  • Fisioterapia.

Trattamento chirurgico

Quando il dolore e la rigidità non migliorano con il trattamento conservativo ed i sintomi influenzano in maniera significativa la qualità della vita del paziente, può essere indicato un trattamento chirurgico. Il tipo di intervento dipende da diversi fattori, quali l’età del paziente ed il tipo di artrosi.

Generalmente nel paziente anziano il trattamento chirurgico di scelta è l’impianto di una protesi di spalla che potrà essere anatomica o inversa in funzione del tipo di artrosi del paziente. Se l’artrosi non è associata a lesione della cuffia dei rotatori si consiglia laprotesi anatomica (Figura 1).

Figura 1
Figura 1


In caso invece di lesione della cuffia dei rotatori o di grave deformità anatomica si consiglia l’impianto di una protesi inversa (Figura 2).

Figura 2

In casi molto selezionati, in pazienti in cui non è consigliabile, per età, l’impianto di una protesi di spalla, può essere indicato un intervento di artroscopia, che tuttavia presenta molte incertezze sul risultato.

Attuali orientamenti e innovazioni

Attualmente le innovazioni in questo settore sono orientate verso l’impianto di protesi meno invasive che permettano un recupero rapito e che risparmino l’osso per eventuali future revisioni, l’utilizzo di materiali che facilitino l’integrazione fra protesi e osso e l’ottimizzazione della tecnica di impianto protesico mediante pianificazione preoperatoria e in casi selezionati la creazione di guide intraoperatorie fino alla navigazione.

Figura 3

La Figura 1 rappresenta un esempio di protesi a bassa invasività che utilizza materiale osteointegranti. Figura 3 illustra una fase della pianificazione preoperatoria per l’impianto di una protesi inversa di spalla.

Figura 4

In ultimo un caso di utilizzo di guide di taglio per il trattamento di una grave artrosi post-traumatica (Figura 4).

Alcuni concetti e miti da sfatare

  • Non è vero che la protesi di spalla funziona peggio delle protesi di anca e ginocchio. Anzi molto spesso il recupero è più rapido;
  • La chirurgia di spalla NON è una chirurgia obbligatoriamente dolorosa nel post-operatorio. Il dolore è un sintomo che si può prevenire e trattare;
  • La protesi di spalla non “dura poco”. Gli ultimi studi sui registri protesici sono molto incoraggianti sulla durata delle protesi di spalla;
  • La chirurgia della spalla, soprattutto protesica, deve essere eseguita da chirurghi specialisti nella spalla.
Ortopedia e Traumatologia a Torino