Come affrontare un intervento di chirurgia endoscopica nasale

Come affrontare un intervento di chirurgia endoscopica nasale

Editato da: Giulia Boccoli il 13/04/2024

Attualmente diverse patologie nasali e dei seni paranasali possono essere risolte grazie a interventi di chirurgia endoscopica, poco invasivi e con molti vantaggi per il paziente rispetto a quelli effettuati mediante chirurgia tradizionale. Il Prof. Giorgio Bandiera, esperto in Otorinolaringoiatria a Roma, dà alcuni consigli su come affrontare questi tipi di interventi

La chirurgia endoscopica per le patologie ai seni paranasali

Le applicazioni tecnologiche hanno modificato molti dei più comuni approcci chirurgici. Con le tecniche endoscopiche è possibile ormai effettuare interventi chirurgici sul naso e sui seni paranasali che siano completamente modellati sulla situazione clinica del paziente. In altre parole la tecnica endoscopica permette di eseguire una chirurgia quanto più possibile funzionale, cioè rispettosa delle strutture endonasali e della mucosa sana. Sarà possibile quindi focalizzare l’atto chirurgico direttamente dove è necessario limitando il più possibile l’aggressione dello stesso. Tale intervento si effettua in anestesia generale ed il ricovero ospedaliero varia in base al tipo di procedura imposte dalle condizioni cliniche del paziente. Negli ultimi anni sono stati sviluppati dispositivi con i quali, laddove ve ne sia l’indicazione, è possibile sottoporsi a interventi ancora meno invasivi rispetto a quelli della chirurgia mininvasiva tradizionale, con grandi vantaggi per il paziente.

Quali patologie si possono trattare con la chirurgia endoscopica?

Per quanto riguarda le patologie dei seni paranasali, è possibile ricorrere alla chirurgia endoscopica nel caso di poliposi, particolari tipologie di sinusite e alcuni tipi di tumore. Tuttavia è da sottolineare che solitamente si intraprende la via chirurgica nel momento in cui altre terapie, come quella farmacologica, non hanno dato risultati: inoltre, è sempre importante valutare attentamente non solo la gravità e lo stadio della malattia, ma anche la storia clinica del paziente: spesso la chirurgia di queste patologie è una parte di un trattamento terapeutico più articolato.

Prima, durante e dopo l’intervento: ecco cosa succede

Nella fase precedente all’intervento, potrà essere richiesto al paziente di assumere alcuni farmaci come antibiotici e corticosteroidi per ottimizzare al massimo lo stato dei seni paranasali. Inoltre, lo specialista indicherà tutte le medicine che non si possono assumere nei 15 giorni antecedenti all’operazione e consiglierà a chi fuma di smettere per almeno le 3 settimane prima e le 4 settimane dopo l’intervento. Una volta effettuato l’intervento, che come detto in precedenza avviene in anestesia totale, il paziente verrà monitorato per circa due ore e, in relazione alla tipologia del trattamento, potrà tornare a casa il giorno stesso dell’operazione o il giorno immediatamente successivo; inoltre, necessiterà di un tampone nasale che a seconda del caso potrà essere costituito da una schiuma riassorbibile oppure da un materiale sintetico spugnoso, con o senza un canale che permette un minimo di respirazione nasale. In alcuni casi sarà possibile utilizzare dei dispositivi di silicone che permettono una soddisfacente respirazione nasale. Durante il periodo del decorso post-operatorio è probabile che si verifichi sanguinamento dal naso e che insorga un senso di stanchezza generale. Saranno necessarie varie visite di controllo con lo specialista per controllare lo stato dei seni paranasali. 

Indicazioni per i pazienti

Ecco le indicazioni post-intervento per i pazienti che si sottopongono alla chirurgia endoscopica dei seni paranasali:

  • Durante la prima settimana successiva all’operazione non sarà possibile soffiare il naso ed effettuare sforzi, come piegarsi o sollevare pesi;
  • È possibile effettuare brevi passeggiate e normali faccende domestiche;
  • Si potrà praticare attività fisica al 50% di intensità solo una volta passata la prima settimana dall’intervento e a intensità piena dopo due settimane;
  • È consigliato non andare al lavoro per la prima settimana.
  • Sarà necessario utilizzare delle lavande nasali con soluzione fisiologica per detergere le fosse nasali rimuovendo i detriti costituiti fondamentalmente da secrezioni rapprese in croste che tenderanno ad ostruire le fosse nasali nei primi 15/20 giorni dopo l’intervento. 
Otorinolaringoiatria a Roma