Come elaborare i traumi psicologici

Come elaborare i traumi psicologici

Editato da: Marta Buonomano il 17/12/2019

I traumi psicologici sono le conseguenze di eventi che hanno lasciato una ferita aperta e che non riusciamo ad elaborare. La Dott.ssa Pamela Busonero, esperta in Psicologia a Firenze, ci spiega come influisce un trauma sulla nostra vita quotidiana e cosa dovremmo fare per elaborarlo correttamente

Cosa s’intende per trauma psicologico?

Basandoci sull’origine greca di queste parole, per trauma psicologico si intende una “ferita dell’anima”: si tratta quindi di ferite che hanno un impatto emotivo estremamente intenso ed emotivo. Questo tipo di trauma viene classificato in due categorie:

  • ragazza tristeI traumi (con la t minuscola): episodi più o meno gravi vissuti sia in tenera età che da adulti che marcano in maniera indelebile la psiche di chi li ha provati (es. un’umiliazione lavorativa o a scuola, la rottura di una relazione, ecc.). Queste “ferite” possono risultare talvolta molto pesanti e, se vissute ripetute volte nel tempo, possono essere causa di gravi conseguenze;
  • I Traumi (con la T maiuscola): si tratta di eventi (es. morte di una persona cara, aggressione, stupro, calamità naturale, ecc.) che hanno portato la persona che li ha vissuti a provare paura, senso di vulnerabilità, angoscia, orrore.

L’aspetto soggettivo dei traumi psicologici

Sempre più spesso le persone si trovano a dover affrontare traumi stressanti ed esperienze negative che possono lasciare delle ferite aperte. Inizialmente si riteneva che il trauma psicologico fosse una conseguenza di un evento traumatico, vale a dire dovuto ad un agente patogeno rappresentato da una condizione estrema situata idealmente al di fuori delle esperienze umane comuni. Se così fosse, dovrebbero essere presi in considerazione solamente i Traumi con la T maiuscola. D’altra parte, da qualche anno si è riscontrato che molti soggetti manifestano sintomi post-traumatici pur non avendo vissuto eventi oggettivamente estremi e proprio per questo motivo abbiamo iniziato a dare importanza ai fattori soggettivi piuttosto che a quelli oggettivi.

Trauma psicologico: cosa colpisce?

Un trauma psicologico può colpire 5 particolari aree emotive:

  1. Area della vulnerabilità (“sono in pericolo”)
  2. Area dell’appartenenza (“sono diverso”)
  3. Area dell’autostima (“non valgo niente”)
  4. Area della responsabilità (“è colpa mia”)
  5. Area della prevedibilità (“non ho il controllo”)

Che peso ha un trauma psicologico nella vita quotidiana?

uomo tristeSecondo molti proverbi il tempo cura ogni male. Purtroppo, nel caso dei traumi psicologici, non è sempre così. Molto spesso i pazienti con Traumi affermano di non riuscire a superare il ricordo, nonostante lo abbiano vissuto molti anni prima, come se una parte di loro stesse ancora vivendo quell’esperienza. Questo è dovuto al nostro cervello, in quanto non è in grado di distinguere ciò che vediamo da ciò che ricordiamo. Se non siamo riusciti a superare il trauma, ogni volta che entriamo in contatto con sensazioni, rumori, odori o qualsiasi tipo di stimolo anche lontanamente simile, si attiverà una parte del cervello che ci tiene in allerta e ci farà rivivere quell’orribile esperienza.

Quali sono le possibili reazioni a un trauma?

Ognuno di fronte a un trauma reagisce in maniera diversa (qualcosa che per noi è gravemente dannoso potrebbe non essere vissuto con la stessa intensità da qualcuno che ha provato la stessa esperienza), ma è possibile classificare (in linea generale) le reazioni in due macro-modalità:

Risoluzione naturale

  • Impatto iniziale: questa è la fase in cui avviene l’evento traumatico e in cui il corpo reagisce. Il cuore inizierà a battere più forte per fare arrivare il sangue alle articolazioni (per poter fuggire rapidamente), la funzione digestiva si bloccherà e si attiverà la corteccia frontale (la parte razionale del nostro cervello) per consentirci di prendere una decisione rapida;
  • Shock: appena terminato l’evento traumatico si entra in una fase in cui non capiamo cosa è successo. Generalmente può durare da qualche giorno a qualche settimana ed è caratterizzata da confusione, disorganizzazione mentale e poca concentrazione;
  • Impatto emotivo: dopo aver preso consapevolezza di quanto avvenuto possiamo permettere al nostro corpo di reagire e provare emozioni (arrabbiarsi, piangere, ecc.);
  • Coping: la mente si attiva e cerca delle nuove strategie per affrontare delle eventuali minacce in futuro;
  • Accettazione e risorse: dopo aver capito cosa è successo, dobbiamo elaborare e accettare la situazione. Si ritorna alla normalità senza bisogno del supporto di uno psicoterapeuta.

Blocco emotivo

Talvolta può succedere che l’elaborazione si blocchi in una delle fasi sopraelencate impedendoci di accettare il trauma, “imprigionandoci” in una fase e provando ripetutamente le emozioni dolorose che abbiamo vissuto in quella situazione (svegliandoci di notte con dei flashback oppure rivivendo l’esperienza ogni volta che facciamo un’azione simile). In questo caso non esistono passato, presente, futuro: il trauma verrà vissuto nuovamente con le stesse identiche emozioni e sensazioni di allora.

Quali sono gli effetti di un trauma?

Un trauma può avere conseguenze a livello:

  • seduta terapeuticaNeurologico: secondo gli studi, lo stress causato dal trauma incrementa il cortisolo e si subiscono cambiamenti del volume dell’ippocampo e nell’amigdala;
  • Psicologico: ansia, tristezza, rabbia, vergogna, senso di colpa, disgusto sono alcune tra le emozioni più comuni che si presentano a seguito di un trauma;
  • Sociale: il soggetto tende ad isolarsi e a sentirsi solo ed incompreso. È inoltre possibile che manifesti rabbia nei confronti di persone che non c’entrano nulla con l’evento traumatico.

Rielaborare i traumi con l’EMDR

La terapia EMDR si basa su un principio che sostiene che all’interno del nostro corpo abbiamo un sistema innato di elaborazione volto all’autoguarigione. In caso di traumi particolarmente disturbanti questo processo si blocca ed è proprio qui che agisce l’EMDR, stimolando la mente in modo da farle riprendere il processo di autoguarigione. A seguito della terapia, infatti, i ricordi traumatici non saranno più così disturbanti (il ricordo non verrà rimosso, ma elaborato).

Psicologia a Firenze