Coronavirus: passato, presente e futuro

Coronavirus: passato, presente e futuro

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Antonietta Rizzotti il 19/03/2020

La speranza è quella di tornare presto alla normalità, alle nostre abitudini, alla nostra vita. Ad oggi, purtroppo, non è ancora possibile avere certezze ai cui fare affidamento.Ragazzo con mascherina protettiva

 

Sulla base degli ultimi calcoli matematici effettuati, illustrati nelle bozze del decreto “Cura Italia”, sembrava che la curva dei contagi da Coronavirus potesse raggiungere il suo picco proprio oggi 19 marzo 2020, previsione che avrebbe dato il risultato di circa 90.000 contagiati in Italia alla fine del mese di aprile.

Attualmente, l’incertezza è molto grande: questi numeri non possono essere ancora confermati a causa del raddoppio dei contagi avvenuti in questi ultimi giorni.

Tra fisici, informatici, infettivologi ed esperti di sistemi complessi si sostiene che si potrebbe avere un picco di contagio intorno alla fine di marzo.

 

C’è chi, invece, sostiene che si avrà il picco di contagi da Covid-19 tra la fine di marzo (il 25 per l’esattezza) e il 15 aprile, anche se le variabili da prendere in considerazione sono molte.

In ogni caso, queste dipenderanno dal comportamento delle persone.

Per questo motivo, al fine di fare più chiarezza e poter ottenere dati più chiari e certi, è necessario continuare l’isolamento domiciliare.

Scacco matto al Coronavirus!

È necessario complicare il gioco del virus con il distanziamento sociale e con il contenimento, (argomento ormai prioritario in tutta Europa), cercando di circolare per le strade il meno possibile, restando in casa e seguendo tutte le norme igieniche e di profilassi che tutti conosciamo.

Lavare le maniAltre previsioni sostengono che, invece, se verranno rispettate tutte le misure di sicurezza previste e tutte le disposizioni, potremmo uscirne intorno al periodo di Pasqua.

Va detto che il raggiungimento del picco non è sinonimo di “superamento dell’emergenza” ma del fatto che l’epidemia comincia gradualmente il suo rallentamento e che, soprattutto, se aumenta il tempo di raggiungimento del picco, vuol dire che ci sarà un numero più alto di persone che si ammaleranno.

Inoltre, è di fondamentale importanza monitorare la situazione del Centro-Sud Italia e la nascita di nuovi focolai e spostare l’attenzione sulla crescita dei numeri e sugli effetti delle misure restrittive. Questo è un altro dei motivi per cui, attualmente, non può essere definito l’arrivo del picco.

Inoltre, in merito al sistema sanitario influisce significativamente sull’andamento della curva di contagio, perché più è alto il numero dei pazienti guariti, inferiori saranno le probabilità di ulteriori contagi.

Trovare la cura

L’emergenza del Coronavirus sta letteralmente mettendo alla prova tutti, in particolar modo medici, infermieri e ricercatori.

CoronavirusSviluppare un vaccino per sconfiggere il virus che ha segnato l'inizio del 2020, è una condizione prioritaria. Ma quanto tempo è necessario per trovare la cura?

Nelle ultime settimane sono state molte le notizie false relative all’esistenza di un vaccino. Si tratta di una nuova patologia, motivo per il quale, come affermato dal Ministero della Salute, i tempi ed i processi potrebbero essere piuttosto lunghi ed elaborati, a meno che non si riesca a bloccare definitivamente il contagio.

 

Se si crede di essere positivi al Coronavirus non bisogna recarsi al Pronto Soccorso, ma chiamare il numero verde regionale o il proprio medico di famiglia. Inoltre, è possibile esporre i propri dubbi ad uno specialista attraverso il servizio di Telemedicina.

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