Cosa bisogna fare in caso di reflusso gastroesofageo?

Cosa bisogna fare in caso di reflusso gastroesofageo?

Editato da: Marta Buonomano il 22/03/2023

Quali sono le possibili terapie per il reflusso gastroesofageo? Ce lo dice il Dott. Raffaele Annicchiarico, esperto in Gastroenterologia a Taranto

Reflusso gastroesofageo: quando preoccuparsi?

Il reflusso gastroesofageo una condizione dovuta a più fattori (e comunque ad uno squilibrio tra fattori difensivi e fattori aggressivi) ed è caratterizzato dalla risalita in maniera patologica del contenuto gastrico in esofago.

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È un disturbo molto comune?

Si manifesta con svariati sintomi. I più comuni, detti sintomi esofagei e presenti in circa il 65% dei casi, sono la pirosi (bruciore) ed il rigurgito; ma esistono molti altri sintomi, cosiddetti extraesofagei, che potrebbero far pensare ad altre patologie, tra cui:

  • Dolore toracico (diagnosi differenziale con malattia coronarica)
  • Asma
  • Laringite
  • Aritmia

Il reflusso gastroesofageo è una patologia diffusissima nel mondo e, secondo le ultime stime, in Italia è compresa tra il 10 ed il 14.9%.

Cosa bisogna fare in caso di reflusso gastroesofageo?

Le terapie sono diverse e si avvalgono di farmaci con diversi meccanismi d’azione:

  • Antisecretori
  • Pro-cinetici
  • Di barriera

La terapia più efficace, comunque, è quella antisecretiva che si avvale dei farmaci cosiddetti inibitori di pompa protonica (IPP). Importante è anche lo stile di vita che curi l’alimentazione ed il controllo del peso.

La terapia chirurgica è indicata nei pazienti che non rispondono alle dosi massimali con IPP, specie nei casi complicati eventualmente da manifestazioni exrtìtraesofagee, ma è anche un’opzione alla terapia medica nei pazienti con scarsa compliance al trattamento (es. pazienti giovani con malattia severa nei quali si prospetta un trattamento farmacologico per tutta la vita).

Gastroenterologia a Taranto