Cosa fare in caso di artrite reumatoide

Cosa fare in caso di artrite reumatoide

Editato da: Marta Buonomano il 04/03/2020

La nostra esperta in Reumatologia a Pisa, la Dott.ssa Arianna Consensi, ci spiega in quali casi dobbiamo sospettare la presenza di artrite reumatoide e quali sono le terapie attualmente disponibili per curare questa malattia

Da cosa è causata l’artrite reumatoide?

donna con dolore al polsoL’artrite reumatoide (AR) è una patologia infiammatoria di tipo cronico e autoimmune che coinvolge principalmente le articolazioni ma che si può accompagnare anche alla presenza di manifestazioni sistemiche. Le cause sono sconosciute, sicuramente è presente una predisposizione genetica sulla quale vanno ad agire fattori esterni, ambientali, che innescano il processo autoimmune. Tra le cause scatenanti più ipotizzate ci sono infezioni, fumo di sigaretta, parodontite (piorrea) e alterazioni della flora batterica intestinale.

Negli ultimi anni sono emersi numerosi dati che spiegano come il fumo di sigaretta ed alcune infezioni batteriche, responsabili della piorrea, possano indurre la produzione di Aci anti-citrullina, anticorpi specifici per la malattia. Rimane però da sottolineare il fatto che esistono delle forme di AR cosiddette “sieronegative”, cioè in cui non si sviluppa la produzione di anticorpi.

Come si manifesta?

La malattia può insorgere a qualunque età, anche se è più frequente tra i 30 e i 50 anni nel sesso femminile, con un rapporto donne/uomini di circa 3 a 1. I sintomi di esordio in genere sono caratterizzati da dolore e tumefazione delle piccole articolazioni delle mani e dei piedi, polsi e caviglie; in misura minore possono essere interessate anche le grandi articolazioni come ginocchia, spalle ed anche. Molto più raramente è interessata anche la colonna a livello del rachide cervicale. La malattia in alcuni casi si può presentare anche con sintomi sistemici come astenia e febbre. L’interessamento di altri organi non è frequente, ma può coinvolgere ad esempio il polmone (interstiziopatia polmonare) e la cute.

Quando bisogna richiedere una visita specialistica?

La malattia deve essere sospettata ogni volta che si presentino segni di infiammazione articolare (dolore e tumefazione) in particolare a livello delle piccole articolazioni delle mani, che perdurano per più di 6 settimane e che si associano ad una rigidità mattutina a livello articolare della durata maggiore ad 1 ora. In questi casi vengono eseguiti alcuni esami ematici (VES e PCR) e la ricerca degli anticorpi anti-citrullina e del fattore reumatoide. La radiografia, l’ecografia e la risonanza magnetica ci aiutano nel valutare l’attività di malattia e la presenza di un eventuale danno osseo. La diagnosi precoce è fondamentale per la prognosi. Se non trattata adeguatamente, l’infiammazione porta a danno osseo con erosioni e nel tempo inevitabilmente a deformità e disabilità importanti.

Cosa prevede la terapia per l’artrite reumatoide?

Abbiamo oggi a disposizione numerosi farmaci per la terapia dell’artrite reumatoide, in primis gli steroidi che servono nelle fasi di attacco per spegnere l’infiammazione. Il precoce utilizzo di farmaci immunosoppressori, i cosiddetti DMARDs (farmaci modificanti la malattia), garantisce una corretta gestione della malattia. Inoltre, ormai da molti anni, sono disponibili i farmaci biotecnologici che vanno ad agire direttamente sui meccanismi patogenetici della malattia. Più recentemente sono usciti in commercio una nuova categoria di farmaci, le cosiddette small “molecules”, che agiscono a livello di alcuni enzimi denominati “Janus chinasi”, responsabili dell’attivazione di citochine infiammatorie.

In conclusione l’artrite reumatoide in quanto malattia cronica non guarisce, ma se diagnosticata in tempo ed adeguatamente trattata permette al paziente di condurre una vita normale con una buona qualità della vita.

Reumatologia a San Giuliano Terme