Criptorchidismo: come e quando va trattato?

Criptorchidismo: come e quando va trattato?

Editato da: TOP DOCTORS® il 14/09/2023

Solo In Italia, il criptorchidismo colpisce tra il 2% ed il 4% dei neonati prematuri, e può essere origine di gravi patologie in età adulta, tra le quali infertilità, anomalie ormonali, disturbi sessuali o tumori. Il Professor Emilio Merlini, specialista in urologia pediatrica, ci parla di questa rara malformazione e ci spiega come trattarla.

 

 

Cos’è il criptorchidismo?

Il criptorchidismo, o testicolo ritenuto, è una malformazione caratterizzata dal fatto che uno o entrambi i testicoli non sono discesi nello scroto durante il periodo fetale, ma sono rimasti o all’interno dell’addome o nella regione inguinale.

I testicoli, che hanno origine all’interno dell’addome, giusto a lato dei reni, scendono progressivamente durante lo sviluppo del feto fino a raggiungere il fondo dello scroto.

Il testicolo ritenuto può scendere spontaneamente all’interno della sacca scrotale nei primi mesi di vita, per cui l’iter terapeutico non dovrebbe iniziare prima dei 6/9 mesi di vita.  

 

Cause del criptorchidismo

Le cause del criptorchidismo sono in gran parte sconosciute. Nella maggior parte dei casi si tratta di un’anomalia isolata, ma può far parte di una sindrome più complessa o associarsi all’ipospadia (quando il canale uretrale è più corto del normale e la sua apertura si trova in una posizione anomala).

In caso di un criptorchidismo mono o bilaterale, con testicolo non palpabile, associato ad ipospadia, bisogna accertarsi che non si tratti di un disturbo dello sviluppo sessuale.

La posizione anomala del testicolo determina, con il passare del tempo, un progressivo danneggiamento delle cellule seminali che può causare infertilità. La causa principale del danno testicolare è l’elevata temperatura a cui il testicolo è sottoposto al di fuori dello scroto, per cui è consigliabile un intervento precoce.

 

Come avviene la diagnosi di criptorchidismo?

La diagnosi si effettua con la palpazione del testicolo ritenuto. Quando questo non è possibile (testicoli situati nell’addome o assenti), è necessaria un’ecografia o una laparoscopia diagnostica.

Nella diagnosi, si deve tener conto del cosiddetto testicolo mobile o retrattile: si tratta di un testicolo completamente disceso all’interno dello scroto ma che, dopo pochi mesi di vita, tende a risalire verso la regione inguinale a causa di un riflesso muscolare. In questo caso, non c’è bisogno di alcun intervento chirurgico.

Al contrario, tutti i testicoli ritenuti devono essere riportati e fissati precocemente nello scroto prima che il paziente compia i 12 mesi, perché dopo l’anno si cominciano a notare i primi danni al testicolo.

 

L’intervento per risolvere il criptorchidismo

L’intervento per il riposizionamento dei testicoli consiste in un’orchidopessi chirurgica per via inguinale (intervento effettuato in Day Surgery).

Nei testicoli intraddominali, invece, si comincia con una laparoscopia e, se il testicolo è presente, si procede ad una operazione di orchidopessi laparo-assistita, cioè con l’ausilio della laparoscopia, in uno o due tempi. 

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