Dalla paura alla fobia: quando diventa patologica?

Dalla paura alla fobia: quando diventa patologica?

Editato da: Cecilia Ghidotti il 08/04/2022

La grande maggioranza della popolazione mondiale soffre di paure o fobie inspiegate: l’agorafobia, la germofobia, l'aracnofobia sono solo alcune tra le tante. Ma cosa sono le paure? Perchè sono così presenti nelle nostre vite? Ce lo spiega il Neuropsichiatra Prof. D’Attoma in questo articolo

Le nuove paure

Negli ultimi 50 anni dell’esistenza umana abbiamo vissuto il più grande boom di sviluppo tecnologico che ha influenzato la nostra forma di vivere in tutti gli aspetti. Le paure dei ragazzi e degli adulti del nuovo millennio sono quindi molto diverse da quelle delle precedenti generazioni. La paura risulta essere più globalizzata e molto più concreta. Negli adolescenti sono dettate dai media:

  • Paura dello scippo;
  • Paura di una possibile aggressione;
  • Paura di non ottenere una realizzazione professionale;
  • Paura di incidenti.

Mentre negli adulti sono relazionata ad un sistema socio-economico instabile (mancanza di posto di lavoro fisso, mancanza di un futuro certo…).

Da condizione fisiologica a malattia

Le paure, la maggior parte delle volte, sono stati passeggeri. L’adolescente e l’adulto hanno gli strumenti per razionalizzarle e trovare una forma di rassicurazione. Inoltre, provare paura è propedeutico e naturale: permette di dare vita a meccanismi di difesa e sopravvivenza che sono intrinsechi dell’essere umano come animale.

A volte però queste paure possono generare stati d’ansia che con l’andare del tempo possono rivelarsi patologici se l'individuo in riesce a difendersi prendendo il controllo delle proprie emozioni. Chiaramente però, questi stati ansiosi vengono affrontati in modo differente in base a condizioni genetiche e culturali che caratterizzano ciascun individuo.

Le fobie

Per fobia ci riferiamo ad uno stato di paura irrazionale di fronte a:

  • Oggetti;
  • Situazioni;
  • Animali;
  • Persone;
  • Problemi etici e sociali;

Questi stimoli fobici possono generare stati d’ansia che si manifestano a livello fisico (palpitazioni, sudorazione, tachicardia, arrossamento del volto, dolori agli arti superiori, muscoli tesi…), a livello cognitivo (preoccupazione smisurata, o ansia irrazionale) ed a livello comportamentale (può variare a seconda d’età, etnia, sesso, backgroung culturale e sociale…).  Ad esempio, un bambino di fronte ad uno stimolo fobico reagisce piangendo mentre l’adulto cerca di evitarlo.

Tipologie di fobie

Ci sono differenti tipologie di fobia, tra le quali distinguiamo:

  • Le fobie specifiche. Si generano di fronte a determinate situazioni ed impediscono all’individuo il normale svolgimento della propria vita sociale e quotidiana.
  • Le fobie sociali. Il soggetto si sente minacciato dal contatto con nuove persone e dal loro possibile giudizio nei suoi confronti.
  • Le fobie da disturbo ossessivo-compulsivo. Si collegano a situazioni ossessive e cerimoniali (come il lavarsi troppo spesso) che cercano di attenuare paure come la rupofobia, la germofobia, la paura di malattie…
  • Il panico. La fobia genera nell'individuo un sentimento catastrofico di annientamento imminente con palesi sintomatologie fisiche.

L’attacco di panico

L’attacco di panico, a differenza degli altri stati fobici, presenta condizioni biologiche caratteristiche e visibili:

  • Disfunzioni di neurotrasmettitori e recettori di serotonina, dopamina e noradrenalina;
  • Riversamento endovenoso del lattato di sodio.

Di fronte a stressanti stati d’ansia, infatti, l’ipotalamo si inibisce bloccando i sistemi recettoriali e generando stati di ipersensibilità più o meno cronica.

Il trattamento

L'obiettivo del trattamento è quello di generare una reversibilità attraverso l’utilizzo di tecniche psicoterapeutiche come l’ipnosi o la terapia cognitivo-comportamentale. Alla psicoterapia possono essere associati farmaci ansiolitici o antidepressivi che migliorino gli attacchi di panico. Molto spesso, però, può capitare che al terminare la terapia farmacologica gli stati d’ansia si ripresentino.

Nei casi più gravi si può ricorrere ad una nuova tecnica chiamata TMS, vale a dire la stimolazione magnetica transcranica una procedura non invasiva volta a curare differenti patologie della psiche.

Psichiatria a Ostuni