Depressione: e se la causa fosse il lavoro?

Depressione: e se la causa fosse il lavoro?

Editato da: Cecilia Ghidotti il 18/11/2021

La depressione è stata definita da molti psicologi la malattia del nostro secolo. Molto spesso si pensa che, tra le varie cose, il lavoro possa aiutarci a trovare la motivazione per uscire da questa bolla. Ma cosa succede quando il lavoro è la causa stessa della nostra depressione?

Depressione: per capirne di più

La Depressione è un disturbo del tono dell’umore. Diversi elementi caratterizzano il disturbo:

  • Alterazione dell’umore: tristezza, angoscia, solitudine, apatia, sentimento di disperazione;
  • Pensieri negativi e catastrofici, aspettative negative, idee suicide. Autosvalutazione associata a rimproveri e sensi di colpa;
  • Cambiamento comportamentale: rallentamento, agitazione, scarso controllo degli impulsi;
  • Cambiamenti vegetativi: variazioni nelle abitudini alimentari, alterazioni del ritmo sonno-veglia, problematiche relative alla sfera sessuale.

I sintomi della depressione più comuni, alcuni definiti dal DSM-5, stanchezza cronica, perdita di interesse verso le normali attività quotidiane (apatia), perdita di piacere nel fare qualsiasi cosa (anedonia), difficoltà di attenzione, di concentrazione e di memoria, agitazione motoria e nervosismo, variazione del peso corporeo, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), mancanza di desiderio sessuale e dolori diffusi.

Quando il lavoro diviene la causa

Da recenti ricerche emerge che lavorare oltre dieci ore al giorno, porta ad accusare stanchezza ed espone a un maggior rischio di sviluppare episodi depressivi.

Si può ipotizzare che tratti quali perfezionismo patologico e controllo, portando l’individuo verso un lavoro eccessivo, medino verso lo sviluppo di una sintomatologia depressiva.

Situazioni relazionali od organizzative non idonee come importanti e ripetute sollecitazioni provenienti dall’ambiente lavorativo; richieste pretenziose insistenti e comportamenti aggressivi, ostili sistematici esercitati sul posto di lavoro da colleghi o superiori nei confronti di una persona rendono terreno fertile allo sviluppo del fenomeno.

Quali sono i fattori economico-sociale che possono stare alla base?

Le emergenze sociali restano il primo fattore scatenante della depressione: la crisi economica che aumenta la forbice delle disparità sociali; la precarietà e dunque la mancanza di sicurezza nell’impiego; la disoccupazione giovanile; l’emergenza sanitaria che porta all’isolamento sociale; un utilizzo sempre più massiccio dei mezzi tecnologici a discapito delle relazioni umane.

Quali persone sono più sensibili a questa tipologia di disturbo?

Bisogna considerare alcuni fattori di rischio come cause della depressione:

  • il fattore biologico: alcune persone hanno una maggiore predisposizione genetica a sviluppare la depressione;
  • il fattore psicologico: esperienze e comportamenti erronei appresi e reiterati nel corso della propria storia di vita possono rendere vulnerabili alla depressione;
  • Il fattore sociale, relazionale: la mancanza di supporto sociale, scarse abilità comunicative

Cosa fare nel caso di depressione nel lavoro?

Il superamento delle difficoltà nel gestire adeguatamente la depressione, richiede un esame approfondito dello stile di vita, è necessario assumersi la responsabilità di rendere migliore la qualità della propria vita; è bene tentare di raggiungere il “Work-life balance”, ossia un buon equilibrio tra la propria vita lavorativa e quella privata.

È importante cercare supporto per la progettazione e la realizzazione di azioni concrete: incrementare le capacità di risoluzione dei problemi e di risoluzione di conflitti; sviluppare abilità di comunicazione e utilizzare le risorse sociali; aumentare l’autostima; apprendere una buona gestione del tempo.

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