Dipendenza da cellullare: ne parla un’esperta!

Dipendenza da cellullare: ne parla un’esperta!

Editato da: Alice Cattelan il 02/03/2023

La dipendenza da cellullare è un fenomeno sfaccettato che si autoalimenta in funzione delle proprie abitudini quotidiane. Ne parliamo in questo articolo con la Dott.ssa Elena Paiuzzi, specialista in Psicologia e Psicoterapia ad indirizzo Cognitivo e Comportamentale

Che cos’è la dipendenza da cellulare?

Esistono diverse forme di dipendenza da cellulare: i dipendenti da messaggio, ossia coloro che hanno continuamente bisogno di inviare e ricevere messaggi, tanto che inviano messaggi anche a sé stessi; i dipendenti da nuovo modello, acquistano solo i nuovi modelli, con una frequenza di acquisto ogni 1-5 mesi e sono disposti anche a spendere grosse cifre di denaro pur di ottenere l’ultimo modello ultraperformante; i game players sono invece soggetti che trasformano il proprio cellulare in una vera e propria console, giocando la maggior parte del tempo con esso e non riuscendo a smettere prima di aver ottenuto e segnato un nuovo record.

In cosa consiste la dipendenza da cellullare?

La dipendenza da cellullare è caratterizzata da specifici comportamenti e atteggiamenti da parte degli utilizzatori nei confronti dell’utilizzo dello smartphone:

  • Gli danno grande importanza, non se ne separano mai, nemmeno di notte; 
  • Lo usano ogni giorno come strumento principale per comunicare con gli altri;
  • Provano forte malessere se il cellulare è scarico o inutilizzabil;
  • Lo usano non tanto per effettive esigenze pratiche quanto invece per soddisfare bisogni affettivi;
  • Lo utilizzano come mediatore per entrare in relazione con gli altri;
  • Utilizzano il cellulare per tenere sotto controllo la persona con cui hanno una relazione sentimentale;
  • Esperiscono il forte bisogno di essere sempre in contatto con qualcuno;
  • Costruiscono alibi per giustificare il loro comportamento;
  • Manifestano un forte senso di appartenenza e un desiderio di riconoscimento da parte del gruppo sociale;
  • Spesso soffrono di fobia sociale e/o paura di rimanere soli.

Come avviene l’esordio e il decorso della dipendenza da cellullare?

La dipendenza da smartphone è un fenomeno che si autoalimenta per via delle caratteristiche intrinseche all’utilizzo degli stessi smartphone.

Oggi giorno il cellullare assolve diverse funzioni (mezzo per comunicare, rubrica, agenda, intrattenimento, sveglia, fotocamera/videocamera, torcia ecc.) sia nell’ambito della quotidianità/ludico, che in quello lavorativo e sociale. La facile fruibilità di tali funzionalità agevola l’utilizzo degli smartphone, alimentando l’interesse e l’uso sempre più frequente degli stessi dispositivi. Queste dinamiche possono portare l’utilizzatore ad esperire vissuti di angoscia, ansia, aggressività, irrequietezza o depressione anche alla sola idea di rimanere senza lo smartphone. La comunicazione tramite smartphone può tendere a sostituire la comunicazione vis-a-vis, in quanto vi è una mitigazione dell’impatto emotivo della conversazione stessa che risulta di più facile gestione. Si può inoltre manifestare un distacco, un ritiro, dal mondo reale, con perdita di interesse per attività di ogni tipo e impiego della maggior parte del proprio tempo nell’utilizzo del cellulare.

Quali costrutti psicopatologici sono presenti nella dipendenza da cellullare?

Limitate capacità di gestione e di regolazione dei propri stati emotivi, la presenza di ansia o paura e di difficoltà nella gestione delle dinamiche interpersonali possono sottostare a favorire una maggiore utilizzo dello smartphone al fine di mitigare e controllare stati affettivi negativi. Un altro costrutto psicologico che soggiace alla dipendenza da cellullare è quello della “FoMO”: Fear of Missing Out,  ovvero la paura di essere tagliati fuori dalle attività e dagli eventi altrui. Tale paura genera un timore che induce nella persona una forte ansia di essere esclusi, emarginati e isolati, portando chi ne soffre ad un uso compulsivo dello smartphone per controllare in ogni momento le attività delle altre persone. Inoltre, la presenza e l’utilizzo delle notifiche provenienti da messaggi, chiamate o applicazioni può favorire l’emergere di comportamenti di ansiogeni di controllo continuo e di verifica compulsiva, dando origine al fenomeno del “phubbing”, termine usato per indicare la condizione in cui una persona ignora tutto il mondo attorno.

Come viene trattata la dipendenza da cellulare?

L’obiettivo del trattamento della dipendenza da cellulare deve essere quello di raggiungere un utilizzo salutare ed equilibrato dello strumento e non l’assenza d’uso dello stesso. Il primo passo è quello di acquisire una reale consapevolezza in merito al rapporto che si ha con esso. Per fare ciò possono essere utilizzate delle App che rilevano la quantità di tempo che si dedica allo smartphone e le sue modalità di utilizzo. Risulta poi necessario darsi delle norme di comportamento da seguire al fine di regolarizzare e/o ridurre l’uso dello smartphone e delle sue applicazioni, inserendo anche momenti di disconnessione dallo stesso. Anche la disattivazione delle notifiche, lo spegnimento del telefono durante la notte e il non utilizzo dello stesso all’interno dei momenti di socialità sono comportamenti utili da perseguire. Altrettanto utile può essere l’inizio di un percorso di psicoterapia che miri a prendere consapevolezza del rapporto che sia ha con il proprio cellulare e delle motivazioni sottostanti ad un suo utilizzo eccessivo, favorendo l’apprendimento e l’utilizzo di strategie utili a normalizzare l’utilizzo dello smartphone.

Psicologia a Alessandria