Ecografia addominale: lo screening degli organi parenchimatosi

Ecografia addominale: lo screening degli organi parenchimatosi

Editato da: Antonietta Rizzotti il 09/05/2019

L’ecografia addominale è un’indagine diagnostica fra le più richieste nella pratica clinica della Medicina Generale ed anche di molte branche specialistiche. Ne parla il Dott. Demetrio Bacaro, specialista in Chirurgia dell'apparato digerente a Roma

Quando può essere applicata un’ecografia addominale?

Data l’estrema frequenza della richiesta, si è portati a volte a sovrastimare o sottovalutare la portata delle informazioni che da essa si possono ottenere.  La metodica permette uno studio di dettaglio degli organi “parenchimatosi” (fegato, vie biliari, colecisti, pancreas, milza, reni, surreni, vasi e linfonodi, vescica, utero, ovaie, prostata) e non riesce ad essere esame di screening sul tubo digerente, salvo la possibilità di essere esame molto utile in patologie specifiche dell’intestino:

  • Malattia di Crohn
  • Diverticolite
  • Appendicite
  • Invaginazione
  • Tumori solidi di proporzioni discrete ad interessamento parietale

È importante tenere a mente questa capacità diagnostica dell’ecografia addominale, per non incorrere nella falsa attesa (più frequente di quanto si creda) di sapere se si sia affetti da ulcera gastrica o polipi del colon o tumori in senso estensivo del tubo digerente.

Ecco allora che su una delle problematiche gastroenterologiche più frequenti vale a dire la “cattiva digestione” alcune domande rimangono inevase dalla metodica (gonfiore intestinale, “colite”, senso di peso sotto le costole), perché spesso la sintomatologia dipende da una condizione meteorica, vale a dire di “aria nella pancia”, condizione questa che di per sé ostacola una buona visione ecografica.

Che tipo di preparazione è necessaria per effettuare un’ecografia addominale?

L’eliminazione del meteorismo intestinale, prima dell’esecuzione dell’indagine con una adeguata dieta per 2 -3 gg, consente una miglior visualizzazione ecografica; questo permette inoltre, se non di essere decisivi nella diagnostica intestinale, di valutare possibili malattie associate che potrebbero essere la causa del fastidio:

  • Calcoli della colecisti
  • Affaticamento del fegato
  • Condizioni dismetaboliche deducibili dalla anatomia d’organo ben eseguita

Rimane intesa che l’ecografia addominale può essere eseguita in ogni condizione, anche nelle urgenze (esempio traumi della strada o del lavoro), ma in quel caso ci si sofferma soprattutto sulla ricerca di eventuali danni acuti o sanguinamenti interni.

L’ecografia addominale può essere richiesta ed eseguita su ogni persona, anche in sovrappeso o affetta da obesità, sebbene, in alcuni casi, l’alta impedenza dei tessuti adiposi, possa diminuire l’efficacia dello studio.

Cosa si prova durante un’ecografia addominale?

L’esame non provoca, come del resto tutte le ecografie, danni biologici, così da poter essere ripetuta anche più volte in poche ore o giorni.

La qualità delle apparecchiature, la tecnica di indagine e la competenza ed esperienza dell’operatore incidono in modo considerevole sull’efficienza dell’esame.

Chirurgia Generale a Roma