Elettrochemioterapia: consigli e controindicazioni
Quali patologie beneficiano maggiormente dell’impiego dell’ elettrochemioterapia? Quali vantaggi apporta? Risponde alle nostre domande il Prof. Nicola Mozzillo, esparto in Chirurgia Generale a Napoli.
Che cos’è l’elettrochemioterapia?
L’elettrochemioterapia è una tecnica d’ablazione utilizzata per la cura dei tumori che si basa sull’applicazione locale d’impulsi ad alto voltaggio con l’obiettivo di destabilizzare la membrana cellulare e aumentare l’assorbimento dei farmaci chemioterapici. Inoltre, l’elettrochemioterapia riduce il flusso sanguigno del tumore fino a interrompere localmente la vascolarizzazione, aumentando l’efficacia dei farmaci. L’utilizzo di questo trattamento e i risultati con esso ottenuti sono stati supportati da studi scientifici in cui la sua validità al pari di altri trattamenti quali radioterapia o ablazione laser.
Per quali patologie è indicata?
Nel trattamento dei tumori della pelle e le metastasi cutanee, l’elettrochemioterapia è indicata nei casi di:
- Metastasi cutanee sintomatiche caratterizzate da sanguinamento e ulcere che provocano cattivo odore e dolore;
- Avanzamento di metastasi cutanee con lo sviluppo dei sintomi sopradescritti;
- Melanomi primari anche recidivi, che non hanno avuto miglioramenti con altre terapie o che tali terapie non fossero possibili;
- Pazienti che si sottopongono a terapie sistemiche che non danno risposte soddisfacenti o che non hanno fatto arrestare le metastasi cutanee;
- Pazienti che scelgono l’elettrochemioterapia spontaneamente dopo la spiegazione di tutte le terapie a cui si possono sottoporre.
Esistono controindicazioni?
Come ogni trattamento, esistono alcune controindicazioni che impediscono di sottoporsi all’elettrochemioterapia se:
- Gravidanza o allattamento: pazienti in età fertile devono utilizzare le adeguate precauzioni;
- Insufficienza renale;
- Fibrosi polmonare;
- Allergia o intolleranza ad alcuni farmaci
Risultati della terapia
La risposta al trattamento sembra essere legata alle dimensioni del tumore, al numero delle lesioni, al numero degli elettrodi applicati e a quello delle sedute, oltre all’assenza di metastasi viscerali, presenza di linfoedema e precedenti terapie radioterapiche. Nella maggior parte dei casi il dolore della fase successiva alla procedura può essere contrastato, tuttavia di solito è legato alla grandezza del tumore e a terapie precedenti.
L’elettrochemioterapia può essere ripetuta nel caso in cui la patologia progredisca o se il tumore non viene debellato ed è un’efficace metodo palliativo per le metastasi sanguinanti.