Ernia inguinale, cosa c’è da sapere?

Ernia inguinale, cosa c’è da sapere?

Editato da: Alice Cattelan il 07/04/2023

Grazie all’intervento del Dott. Angelo Stuto, esperto in Chirurgia Generale e Colonproctologia, in questo articolo parleremo dell’ernia inguinale, approfondendone la sintomatologia e la cura richiesta per trattarla

Che cos’è l’ernia inguinale?

L’ernia inguinale consiste nella fuoriuscita dalla cavità addominale, attraverso un orifizio interno, di una parte del contenuto di essa. Questa fuoriuscita può essere un viscere, tessuto grasso o adiposo o liquido che si impegna in quello che si chiama il dotto peritoneo vaginale, che è un canale che mette in comunicazione questa cavità addominale con l'inguine e a volte anche lo scroto. Questo dotto è pervio, cioè aperto, durante il periodo della gestazione del periodo embrionale fetale e poi, con la nascita, si chiude. Non sempre però si chiude, può rimanere aperto o riaprirsi in seguito e dar luogo a quelle che sono le ernie inguinali o ernio-scrotali a seconda di quanto di questo canale viene percorso dal contenuto erniario.

Quali sono i sintomi di un’ernia inguinale?

I sintomi possono essere differenti e non sempre per forza associati a dolore. A volte è la presenza di una tumefazione o rigonfiamento a livello inguinale, o scrotale nel maschio, altre volte per ernie di dimensioni minori si può presentare dolore, fastidio o sensazione di un corpo estraneo.


Tipicamente più è piccola l’ernia più è facile che dia una sintomatologia di tipo doloroso, invece più grande è l’ernia più il fastidio sarà di ingombro e tumefazione.
Esiste una complicanza della patologia erniaria che è lo strozzamento o incarcerazione dell’ernia. In questo caso la sintomatologia dolora sarà importante ed è l’unica situazione nella quale è bene ricorrere a una visita chirurgica urgente.

Come è possibile curare l’ernia inguinale?

La cura della patologia erniaria a livello inguinale è sempre chirurgica, non esistono al momento differenti terapie. Questa consiste o in un approccio “open” o laparoscopico.
L’approccio “open” avviene attraverso un’incisione inguinale anche detta inguinotomia, mentre l’approccio laparoscopico si esegue partendo dall’addome e proseguendo con delle sonde e una telecamera per operare l’ernia dall’interno. L’ernia, in età adulta, viene riparata utilizzando delle protesi in materiale sintetico che hanno la funzione di “tappare” l’orifizio erniario e rinforzare l’anatomia del canale inguinale. Sarà il chirurgo a suggerire al paziente il miglior approccio chirurgico.

Come avviene il decorso post operatorio?

Il periodo post operatorio non è particolarmente doloroso. È importante ascoltare le indicazioni del chirurgo e seguire un periodo di almeno una settimana di riposo con astensione dagli sforzi fisici intensi.

L’approccio laparoscopico ha il vantaggio di essere un po' più aggressivo a livello di anestesia perché richiede spesso un’anestesia generale, ma il recupero è più rapido e infatti molto spesso questa tipologia di operazione viene eseguita sugli sportivi.

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