Ernie inguinali e della parete addominale

Ernie inguinali e della parete addominale

Editato da: Sharon Campolongo il 25/07/2022

Il corpo umano presenta vari "spazi", ossia contenitori più o meno sigillati che contengono organi (quello addominale, quello toracico, ecc.). Questi contenitori sono in comunicazione tra di loro e con l'ambiente esterno attraverso delle "porte", abitualmente aperte solo al passaggio del minimo necessario (vasi, strutture, ecc.). Quando da questi orifizi fuoriescono organi o altre strutture che di solito non lo fanno si parla di ernia. Se invece lo stesso accade in luoghi di indebolimento delle pareti per pregressi interventi si parla di laparocele. Ma quante tipologie di ernie esistono e quali sono le cause e i sintomi? Scopriamolo in questo breve articolo

Quali sono le ernie più diffuse?

Come detto precedentemente le ernie consistono nella fuoriuscita di un organo o di un tessuto da una cavità che normalmente li contiene.

Le ernie più note sono quelle inguinali, che si suddividono in ernie indirette, che seguono i vasi che vanno verso il testicolo o nella donna il legamento largo che procede verso le grandi labbra; in ernie crurali, cioè quando si sviluppano lungo il passaggio di grandi vasi dall'addome alle gambe (vasi femorali); e in ernie dirette, ossia si formano per carenza di muscolatura a livello inguinale. Ci sono poi altre ernie della regione molto rare (otturatoria per esempio).

Altre ernie abbastanza diffuse sono quelle ombelicali, che sono presenti nella regione della cicatrice ombelicale e sono causate pressione all'interno dell'addome esercitata durante situazione parafisiologiche come l’obesità o oppure situazioni fisiologiche quali la gravidanza in una zona debole per natura.

Anche la Diastasi della muscolatura retta addominale, presente soprattutto dopo il parto nelle donne, è un esempio di indebolimento della parete addominale con allargamento della muscolatura ed evidenza d tessuto sottostante durante i movimenti.

Esistono alcune ernie più rare come le sovraombelicali, spigelio, le lombari, che si formano tra i muscoli in zone deboli.

Quali sono le cause più frequenti dell’ernia inguinale?

Tutt’oggi non ci sono cause precise per la formazione delle ernie inguinali.

Tuttavia, nella maggior parte dei pazienti vengono associati due fattori:

  • Tessuti geneticamente meno resistenti
  • Sforzo

Come si manifestano?

Generalmente, ci si accorge di avere un’ernia, poiché si forma una tumefazione nella regione inguinale o in altre zone dell’addome che sembra fuoriuscire durante gli sforzi.

donna con dolore al fianco

Si può prevenire l’ernia inguinale?

Purtroppo, non si può prevenire l’ernia, poiché non vi sono comportamenti a rischio.

Tuttavia, una volta sviluppatasi un’ernia, in alcune situazioni, l’aggravamento può essere provocato dall’aumento della pressione dovuti a lavori gravosi o incrementi di peso importante.

Cosa comportano e come avviene la diagnosi?

Qualunque sia la natura dell’ernia i sintomi sono molto simili:

  • Dolore nel punto di fuoriuscita (a volte avvertito come senso di peso)
  • Ostacolo nel passaggio del flusso sanguigno (ernie incarcerate e strozzate)
  • Presenza di una protuberanza o una asimmetria dell’addome

Per diagnosticare un’ernia si ricorre sempre più spesso all’Ecografia, attraverso la quale è possibile valutare le dimensioni dell’ernia stessa ed evidenziare che tipo di materiale transita.

Quale trattamento viene impiegato in caso di ernia inguinale?

Il trattamento utilizzato è quello chirurgico ma la tempistica può essere valutata a seconda del caso, affinché venga scelto il momento migliore.

Il trattamento chirurgico è quasi sempre “protesico”, cioè consiste nel rinforzamento della parete addominale con una rete che si integra ai tessuti corporei irrobustendoli. Il materiale delle reti può essere di diverse tipologie fino ad essere totalmente riassorbibili.

La tecnica chirurgica può essere:

  • Tradizionale con il taglio nella sede dell’ernia
  • Laparoscopica e Robotica con piccoli nell'addome

La scelta della tecnica da utilizzare verrà decisa con il paziente, il quale conoscerà tutti i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna opzione.

Di solito, la tecnica open si impiega per le piccole ernie in pazienti magri e con attività sportiva non eccessiva. Invece, le tecniche laparoscopiche e quelle robotiche si utilizzano nei pazienti sportivi, affinché possano riprendere le proprie attività in maniera più veloce e con il minor rischio di recidive.

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