Fibrillazione Atriale: caratteristiche e diffusione

Fibrillazione Atriale: caratteristiche e diffusione

Editato da: Antonietta Rizzotti il 18/02/2020

Con il termine Fibrillazione Atriale (FA) si indica un’aritmia, cioè una patologia che determina un’alterazione del ritmo cardiaco, caratterizzata dall’irregolarità dei battiti e, generalmente, da una frequenza cardiaca superiore a quella che mediamente si riscontra tra le persone sane. Il Dott. Carlo Pignalberi, esperto in Cardiologia a Roma ci aiuta a capire meglio

Cosa succede durante la Fibrillazione Atriale?

Durante la FA le camere superiori del cuore, chiamate atrii, battono ad una frequenza velocissima, compresa tra i 400 ed i 600 battiti al minuto; mentre le camere inferiori, chiamate ventricoli (quelle importanti per la vita in quanto spingono il sangue in circolo e determinano la frequenza cardiaca), battono irregolarmente ad una frequenza compresa mediamente tra gli 80 ed i 150 battiti al minuto.

La diversità della frequenza cardiaca tra paziente e paziente, che abbiamo descritto precedentemente, è la causa principale della grande variabilità della sintomatologia di questa aritmia. Infatti, coloro che hanno una frequenza cardiaca più bassa, generalmente non superiore ai 100 battiti al minuto, specialmente se non hanno altre patologie cardiache strutturali come pregresso infarto miocardico o dilatazione del cuore con ridotta capacità di pompa, hanno sintomi molto lievi od addirittura, sino al 30% dei casi, possono essere totalmente asintomatici. Viceversa, in coloro in cui la frequenza cardiaca è alta, i sintomi possono essere anche molto rilevanti, specialmente se coesistono le patologie cardiache strutturali a cui abbiamo fatto cenno precedentemente.

Qual è l’incidenza della patologia?

La Fibrillazione atriale è una patologia abbastanza diffusa nella popolazione generale; circa 5-600000 italiani sono infatti affetti da questa aritmia. Inoltre, essa tende ad essere più frequente nell’età più avanzata: intorno ai 50 anni di età circa lo 0.5% della popolazione ne è affetta, mentre, all’avanzare degli anni, l’incidenza aumenta progressivamente sino a superare il 10% dopo gli 80 anni.

Quanti tipologie di Fibrillazione Atriale esistono?

Esistono vari tipi di FA. In generale, la comunità scientifica la divide in tre categorie, principalmente in base alla durata dell’aritmia stessa:

  • FA Parossistica, la cui durata è di solito inferiore alle 24 ore;
  • FA Persistente, la cui durata è superiore alle 48 ore e per la cui interruzione è necessario un intervento medico;
  • FA Permanente o Cronica, presente costantemente e non più eliminabile.

Bisogna sottolineare che nei primi due casi, nei momenti in cui non è presente la FA, la persona risulta assolutamente asintomatica. Quindi possiamo dire che questi pazienti sono affetti da FA, ma quando l’aritmia non si manifesta, risultano essere assolutamente normali, come coloro che non soffrono di FA. Coloro che appartengono al terzo gruppo, nei casi in cui naturalmente la frequenza cardiaca sia accettabile, hanno una vita assolutamente normale, mentre per coloro che hanno sintomi legati ad una frequenza cardiaca elevata, esistono dei farmaci specifici per regolarla e per far scomparire i sintomi legati ad essa.

 

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