Fobia sociale: superarla è possibile!

Fobia sociale: superarla è possibile!

Editato da: Monica Fato il 28/06/2022

La fobia sociale indica il terrore di esporre sé stessi di fronte ad altre persone. Il Prof. Roberto Pani, Psicoanalista a Bologna, spiega come si manifesta questo disturbo e come la psicoterapia possa intervenire in aiuto del soggetto che ne soffre

Premessa

Il nostro mondo interno, la parte non direttamente controllata dalla coscienza e dal sistema nervoso centrale, ma da quello automatico e neuro-vegetale, funziona costruendo di continuo specifiche fantasie.

Queste si formano integrandosi tra loro e trasversalmente in base alle esperienze passate di incontri, primariamente antichi ma anche recenti ed attuali.

Potremmo immaginare che tali fantasie dialoghino tra loro a livello non cosciente e che influenzino il vissuto che abbiamo dell’immaginino che abbiamo di noi stessi e delle cose del mondo esterno, in altre parole del nostro Ego.

Quali sono i sintomi della fobia sociale?

La fobia sociale si manifesta attraverso il terrore di esporre sé stessi di fronte alla gente. Può riguardare il contatto con poche persone e/o con molte e, in generale si manifesta in tutte quelle condizioni durante le quali il soggetto dovrebbe parlare o leggere di fronte ad altri.

Di fonte a queste evenienze, forti emozioni generano in chi ne soffre stati psicofisici di allarme che si manifestano in disturbi respiratori (dispenee acute), perché il soggetto si trova a dover gestire fantasmi interni.

Si tratta per la persona una situazione che si configura come se egli dovesse fronteggiare interlocutori psichici interiori che lo svalorizzano fortemente e attaccano il suo Ego facendolo sentire fragilissimo e del tutto inadeguato.

Il soggetto, in altre parole, è in preda a una improvvisa ansia destabilizzante perché egli percepisce sé stesso insieme al proprio corpo, di non farcela ad affrontare la situazione.

Un senso di morte si configura davanti a sé che in alcuni casi porta il soggetto a svenire per chiudere davanti con una realtà inaccettabile.

Sudorazioni fredde, tremori in tutto il corpo, cali o crescita improvvisa di pressione arteriosa, offuscamento della vista, contrazioni muscolari possono comparire in modo alternato.

Questi sintomi conducono il soggetto all’evitamento del pericolo e quindi a evitare di trovarsi di fronte a persone sconosciute o persone verso le quali si prova soggezione.

Soltanto persone familiari che possono rassicurare con la loro presenza sono nei casi più seri sono accettate.

Cosa può fare la psicoterapia per aiutare le persone che ne soffrono e guarire questa psicopatologia?

Gli interventi suggestivi, se possono aiutare per un certo e breve periodo, non sono sufficienti a risolvere perché come si è detto, il problema psicologico riguarda aspetti più profondi di noi stessi.

La psicoterapia psicoanalitica funziona molto bene per una guarigione completa a patto che vi sia una certa motivazione e convinzione alla cura da parte del paziente.

Significa implicitamente che il paziente sia predisposto alla cura anche perché ha un minimo di capacità di raccontarsi e di ascoltarsi interiormente.

La cura psichiatrica è certo un’alternativa che si avvale di psicofarmaci, oggi assai efficaci che possono aiutare a gestire le crisi psichiche e rassicurare il soggetto, anche per predisporli alla stessa psicoterapia.

Infatti se il soggetto è in fase acuta sarà assai difficile che accetti una psicoterapia poiché questa richiede una certa disponibilità che equivale a lavorare su un mondo interiore che possa un minimo aprirsi alla relazione con lo psicoterapeuta.

I tempi della cura psicoanalitica si riducono, non solo in base alla sintomatologia nel caso lieve, ma appunto anche in base alla sensibilità introspettiva del paziente.

Psicologia a Bologna