Ictus cerebrale nel 2020: una battaglia che possiamo vincere tutti insieme

Ictus cerebrale nel 2020: una battaglia che possiamo vincere tutti insieme

Editato da: Marta Buonomano il 21/03/2023

Il Prof. Michelangelo Mancuso, esperto in Neurologia a Pisa, ci spiega per quale motivo è importante mettere in atto terapie efficaci e tempestive per limitare i danni causati da un ictus cerebrale

ragazza che si tocca il visoChe cos’è un ictus cerebrale?

L’ictus cerebrale è una grave patologia causata da una occlusione di un’arteria cerebrale (ictus ischemico) o da uno stravaso di sangue a livello cerebrale (ictus emorragico). Ancora oggi, l’ictus è la terza causa di morte nei Paesi industrializzati, dopo le patologie cardiovascolari e il cancro. A rendere lo scenario epidemiologico dell’ictus ancora più drammatico è anche il dato che l’ictus è la prima causa di disabilità nel mondo occidentale, con un drammatico impatto umano, sociale ed economico.

Ictus cerebrale: com’è la situazione in Italia?

In Italia, ogni anno si stimano quasi 200.000 nuovi ictus, di cui circa il 20% decede entro i 30 giorni successivi all’evento e circa il 30% sopravvive con esiti gravemente invalidanti. Nei prossimi anni prevediamo, parallelamente alla elevazione della aspettativa di vita, un ulteriore aumento del numero di nuovi ictus. L’ictus pertanto è emergenza sanitaria e sociale, le cui drammatiche conseguenze (mortalità e disabilità) possono essere quantomeno ridotte con una corretta prevenzione primaria, ma anche con una gestione tempestiva e coordinata tra i vari attori sanitari che soccorrono il paziente con ictus. Nell’ictus ischemico, in particolare, vale il principio “time is brain”: ogni minuto di ritardo nel trattamento dell’ictus causa la perdita irreversibile di oltre un milione di neuroni, di oltre 13 miliardi di sinapsi e di 12 km di fibre nervose. Occorre quindi risparmiare dall’ischemia quanto più tessuto cerebrale colpito, nel più breve tempo possibile. E questo oggi si può fare, abbiamo le armi!

Come si può affrontare un ictus cerebrale?

Trattamenti efficaci quali la trombolisi endovenosa e la trombectomia endovascolare consentono di limitare l’estensione della lesione cerebrale e potenzialmente salvare la persona anche dalla disabilità, a patto che il paziente venga trattato entro poche ore dall’esordio dei sintomi. La “bocca storta”, il parlare male, l’appannamento della vista da un occhio, il “formicolio” e/o il senso di pesantezza di un arto sono tutti possibili campanelli di allarme di un ictus ed è essenziale una immediata valutazione in Ospedale attrezzato. I risultati delle sperimentazioni cliniche e le esperienze di vita reale sul campo del neurologo stanno generando grande entusiasmo. La sfida ora che attende il neurologo nei prossimi anni è abbattere ulteriormente le barriere che ritardano i trattamenti, anche attraverso campagne educative volte alla prevenzione della patologia.

Clinica Neurologica di Pisa: un centro di eccellenza per il trattamento degli ictus cerebrali

La Clinica Neurologica di Pisa è centro di riferimento e di eccellenza per il trattamento di queste patologie. Il ruolo della Scuola Pisana nello studio delle malattie cerebrovascolari è testimoniato anche dalle collaborazioni che lo stesso, sotto la guida del Prof. Mancuso, ha con i più importanti Atenei Italiani, Europei e Mondiali, quali l’Università di Cambridge in Inghilterra e il Center for Human Genetics Research dell’Università di Harvard, solo per citarne due. Il Prof. Mancuso ha inoltre coordinato il gruppo di lavoro della European Academy of Neurology (la “casa” dei Neurologi Europei) per la stesura delle raccomandazioni Europee per l’ictus genetico, recentemente pubblicate sulla prestigiosa rivista European Journal of Neurology.

Neurologia a Pisa