In cosa consistono il trapianto di midollo autologo e quello allogenico?

In cosa consistono il trapianto di midollo autologo e quello allogenico?

Editato da: il 13/04/2024

Il trapianto di midollo è una terapia che può salvare le persone affette da leucemia o altre patologie del sangue e del metabolismo. Al giorno d’oggi le tecnologie avanzate e le ultime tecniche offrono maggiori possibilità di riuscita rispetto al passato: di tutto questo ce ne parla il Dott. Fabio Benedetti, esperto in Ematologia a Verona

Qual è la differenza tra trapianto di midollo autologo e allogenico?

Per trapianto di midollo osseo si intende la sostituzione delle cellule midollari di un paziente previo ideneo trattamento per permettere l’attechimento delle stesse. Si parla di trapianto autologo quando il paziente stesso è il donatore delle cellule, mentre per trapianto allogenico si intende un trapianto in cui le cellule sono prelevate da un donatore sano compatibile. 
Il trapianto autologo di cellule staminali è il trattamento di scelta di molti linfomi di solito in seconda linea, dopo fallimento della terapia iniziale ed è ancora il trattamento di scelta in prima linea di molte forme di mieloma.
Il trapianto di midollo osseo allogenico o di cellule staminali ematopoietiche rappresenta il trattamento di scelta di numerose malattie del sangue di tipo tumorale (leucemie acute mieloidi, leucemia acute linfoidi, mielodisplasie, linfomi recidivati, casi particolari di mieloma). Rappresenta inoltre un ottimo trattamento delle anemie aplastiche e di numerose malattie congenite del sangue, come thalassemie ed immunodeficienze.

Che ruolo svolgono le cellule staminali nel trapianto di midollo?

Le cellule staminali ematopietiche si trovano essenzialmente nel midollo osseo, nel cordone ombelicale e, in determinate condizioni, nel sangue periferico. Sappiamo che in condizioni fisiologiche non ci sono staminali circolanti, ma è facile indurle in circolo utilizzando fattori di crescita (G-CSF, GM-CSF, etc.) che l’industria farmaceutica ha reso disponibili sul mercato nella seconda metà degli anni Ottanta. Nella sua accezione più classica, il trapianto di midollo osseo consiste nel prelievo di midollo da un donatore sano di un numero adeguato di cellule staminali e nella loro successiva introduzione per via venosa in un paziente adeguatamente “condizionato” per riceverle. In realtà da almeno 15-20 anni si preferisce per molte patologie utilizzare cellule staminali prelevate dal sangue. In ogni caso l’infusione di cellule avviene per via endovenosa tramite un catetere centrale in modo del tutto incruento.

In cosa consiste la fase pre operatoria?

Il regime chemio/radioterapico che precede la reinfusione è definito di condizionamento in quanto rappresenta la condizione necessaria per l’impianto delle cellule staminali del donatore. La finalità del regime di condizionamento è quella di ottenere da una parte l’eradicazione della patologia onco-ematologica, dall’altra di determinare nel ricevente, un’immunosoppressione tale da favorire un attecchimento stabile delle cellule staminali allogeniche. 

Cosa succede dopo il trapianto?

La guarigione dopo trapianto allogenico è dovuta all’effetto combinato di due fattori: da una parte l’effetto antitumorale del regime dei farmaci conteunuti nel condizionamento, dall’altra l’effetto antitumorale sostenuto dai linfociti del donatore, che daranno origine nel paziente ad un sistema immunitario che utilizza le cellule del donatore per controllare la malattia nel paziente. Le cellule linfoidi presenti insieme alle cellule staminali infuse nel paziente possono provocare una reazione contro i tessuti dell’ospite, definita malattia da trapianto contro l’ospite (Graft Versus Host Disease o GvHD), che può realizzarsi in forma acuta o cronica. Questa condizione immunologicamente mediata rappresenta un’evenienza temibile per i suoi effetti talora devastanti, ma anche auspicata quando si verifica in forma sfumata poiché la reazione immune del midollo trapiantato si svolge anche contro le cellule leucemiche residue realizzando una importante attività antitumorale. 

Ematologia a Verona