Insufficienza cardiaca: perché si manifesta?
L’insufficienza cardiaca o scompenso cardiaco congestizio è una condizione patologica durante la quale il cuore non riesce a pompare sangue a sufficienza a tutti gli organi ed apparati del nostro corpo. Il Dott. Luigi Sulpizii, esperto in Cardiologia a Roma, ci parla delle cause
Quali sono le principali cause dell’insufficienza cardiaca?
Le cause dell’insufficienza cardiaca possono essere:
- L’ipertensione arteriosa mal curata;
- La malattia coronarica, soprattutto se ha determinato infarti;
- Le malattie acquisite e congenite del muscolo cardiaco.
Relativamente alle malattie acquisite, possono essere di origine famigliare come le cardiomiopatie (dilatative, ipertrofiche o restrittive), o secondarie all’assunzione di sostanze tossiche per il cuore come l’eccesso di alcol, l’uso dei farmaci impiegati per la cura dei tumori o le infezioni virali o batteriche.
L’insufficienza cardiaca è una patologia che può interessare almeno il 5% della popolazione di età superiore ai 70 anni.
Da quali sintomi è caratterizzata l’insufficienza cardiaca?
I sintomi principali dello scompenso cardiaco sono:
- Edema, ovvero l’accumulo di liquidi nei tessuti molli delle gambe che si manifesta inizialmente come una impronta alla pressione delle dita sulle caviglie;
- Difficoltà respiratoria, prima per gli sforzi intensi e poi via via per quelli sempre più lievi, nei casi più gravi si riesce a respirare solo da seduti;
- Stanchezza o l’astenia anche negli sforzi più leggeri come l’attività della vestizione;
- Cardiopalmo per le aritmie;
- Difficoltà digestiva con il gonfiore addominale;
- Vertigini.
Come si cura l’insufficienza cardiaca?
La maggior parte dei pazienti con insufficienza cardiaca può essere curata solo con i farmaci che oggi consentono un importante miglioramento delle condizioni di vita. Questi riescono a contrastare tutte quelle modificazioni che sono alla base della malattie e quindi a ridurre i sintomi oltre che a migliorare gli indici di mortalità.
Parte integrante della terapia è ovviamente l’adozione di uno stile di vita adeguato, oltre alle misure di prevenzione cardiovascolare come:
- La riduzione dell’introito di sale;
- La perdita di peso;
- La sospensione eventuale del fumo;
- L’attenzione al metabolismo glucidico.
Negli ultimi anni e solo in alcune condizioni particolari si sono introdotte procedure interventistiche quali l’impianto di pacemaker biventricolare o di defibrillatore intracavitario o procedure cardiochirurgiche quali la valvuloplastica o gli interventi per il rimodellamento ventricolare soprattutto nelle cardiomiopatie dilatative. Nei casi più gravi l’unica terapia risulta essere il trapianto di cuore.