Ipertensione arteriosa: cosa c’è da sapere?

Ipertensione arteriosa: cosa c’è da sapere?

Editato da: Claudia Serra il 05/04/2023

Il Dott. Pedrinelli Roberto, esperto in Cardiologia a Pisa, ci parla di ipertensione arteriosa, dei suoi sintomi e delle patologie che ne conseguono

Cos’è l’ipertensione arteriosa?

L’ipertensione arteriosa è un aumento stabile dei valori pressori al di sopra di 140/90 mmHg. Nella maggioranza dei casi l’aumento dei valori pressori è compreso fra i 140/90 e 160 mmHg.

Solo una parte, relativamente meno frequente, presenta valori pressori al di sopra di quella soglia, che richiede comunque un trattamento più attento e tempestivo.

Che sintomi causa l’ipertensione arteriosa?

L’ipertensione è un'anomalia asintomatica, benché ad essa frequentemente si attribuiscano sintomi come cefalea, sbandamenti, senso di testa vuota e svenimenti. In quanto non comporta sintomi, essa è diagnosticabile solo attraverso la misurazione dei livelli pressori da parte del medico ma anche, e forse meglio, se auto misurata.

 

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Qual è il profilo del paziente iperteso?

L’ipertensione arteriosa si manifesta con uguale frequenza nei maschi e nelle femmine. Insorge anche in persone giovani, talora nella prima o seconda decade di vita, ma è più frequente nelle decadi di vita più avanzate.

dottoressa che visita la paziente

La forma più diffusa viene chiamata “idiopatica”, o essenziale. Questo termine significa che non si riscontra una causa specifica, anche se è evidente l’associazione dell’ipertensione con alcune condizioni quali sovrappeso/obesità, diabete, sedentarietà, aumento dei trigliceridi e del colesterolo. Solo in casi isolati l’ipertensione arteriosa è secondaria ad alterazioni a carico soprattutto dell’arteria renale o dei surreni. In questo caso sono richiesti esami diagnostici specialistici, la cui esecuzione va valutata caso per caso.

Essere ipertesi fa male?

Decisamente sì. L’aumento dei valori pressori sistemici è forse il più importante fattore di rischio sia per la sua diffusione, visto che è presente nel 20-30% della nostra popolazione, sia per il suo impatto sulla durata di vita. Secondo alcune proiezioni statistiche, infatti, la durata della vita si accorcia negli ipertesi, sia maschi che femmine, dai 3 fino ai 7 anni rispetto a chi ha la pressione normale.

A quali patologie predispone l’ipertensione arteriosa?

L’ipertensione arteriosa contribuisce a svariate patologie cardiovascolari. La sua influenza è particolarmente importante sul cuore, nel quale predispone allo sviluppo di scompenso cardiaco e fibrillazione atriale, un’aritmia cardiaca con importanti conseguenze cliniche. Altri e altrettanto importanti organi bersaglio dell’ipertensione arteriosa sono il cervello e il rene: nel primo determina ictus su base sia ischemica che emorragica, mentre sul rene contribuisce in modo sostanziale allo sviluppo di insufficienza renale terminale.

Come si cura l’ipertensione arteriosa?

Il trattamento efficace dell’ipertensione richiede che vengano normalizzati i valori pressori da mantenere al di sotto dei 130/80 mmHg, secondo le attuali linee guida. Si tratta di un risultato che si ottiene con relativa facilità, tramite i farmaci attualmente disponibili e senza effetti collaterali rilevanti. È necessario, però, non trascurare l’importanza della modifica degli stili di vita, finalizzata alla riduzione del peso corporeo e all’aumento dell’attività fisica.

 

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Cardiologia a Pisa