Ischemia miocardica: quando preoccuparsi?

Ischemia miocardica: quando preoccuparsi?

Editato da: Cecilia Ghidottii il 04/03/2022

L’ischemia miocardica è la patologia cardiovascolare più comune. Colpisce soprattutto i pazienti tra i 35 e gli 80 anni d’età e si calcola che, al giorno d’oggi, ci siano 5 milioni di casi solamente nel nostro paese. Il Dott. Riccardo Turri, esperto in Cardiologia, ci aiuta a capire un po’ di più cosa sia l’ischemia miocardica e quale iter diagnostico si deve affrontare

Ischemia miocardica: definizione

L’ischemia miocardica è la riduzione dell’apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule del cuore, dovuta ad un restringimento o ad una occlusione di una coronaria. Le coronarie sono le arterie che originano dall’aorta e che portano sangue al cuore. 

Cosa provo se soffro di ischemia miocardica?

Il sintomo più diffuso è la presenza di un peso a livello della bocca dello stomaco, a volte irradiato verso il giugulo/mascella o verso la spalla ed il braccio sinistro. Se è presente dolore, è un dolore sordo e mal localizzabile, in genere al centro del torace. Il dolore acuto, in un punto ben preciso, e il senso di bruciore non sono sintomi di ischemia miocardica. Nei pazienti con diabete, anche la mancanza di fiato (dispnea) può essere un sintomo di ischemia miocardica.

Le due tipologie

Se il disturbo toracico insorge durante lo sforzo e regredisce entro 5 minuti con il riposo, si parla di angina pectoris. In tal caso, è necessario contattare il proprio medico entro breve, specie se è la prima volta che si avverte tale sintomo. Se invece i disturbi insorgono a riposo, oppure per sforzi molto lievi, o non regrediscono con il riposo, è necessario contattare il 118 perché potrebbe trattarsi di un infarto miocardico.

Gli strumenti diagnostici

Se il medico sospetta una angina pectoris, vengono chiesti per eseguire una diagnosi degli esami strumentali come il test sotto sforzo, l’ecocardiogramma da stress, la scintigrafia miocardica o l’Angio-TC coronarica. Se il sospetto di un problema alle coronarie è elevato, oppure se vi è la diagnosi di infarto miocardico, bisogna eseguire invece una coronarografia. Oltre alla parte diagnostica, il medico somministrerà inoltre dei farmaci antiaggreganti, dei farmaci per abbassare il colesterolo e talvolta dei farmaci per tenere il cuore a riposo.

Le complicanze

Nel caso dell’angina pectoris, il disturbo se trascurato può peggiorare progressivamente diventando più intenso o frequente, ed esitare infine in un infarto miocardico. Se invece siamo già in presenza di un infarto miocardico, il quadro può evolvere determinando aritmie, insufficienza cardiaca o morte del paziente, e pertanto necessita di un trattamento immediato.

Cardiologia a Mirano