L'Igiene Ortopedica in campo pediatrico e adolescenziale

L'Igiene Ortopedica in campo pediatrico e adolescenziale

Editato da: Antonietta Rizzotti il 14/12/2020

Il Dott. Gaetano Pagnotta, esperto in Ortopedia Pediatrica a Roma, ci parla degli errori posturali in età infantile e adolescenziale

 

Gli errori posturali in età infantile e adolescenziale sono sempre esistiti, ma negli ultimi tempi sono fortemente aumentati a causa Smartphone adolescentedei seguenti fattori: la ridotta sorveglianza parentale e l’affido dei bambini a persone estranee alla famiglia e meno attente a regole ed atteggiamenti corretti.

Poi la difficoltà che incontra la scuola nel gestire quella che era un “fisiologica” esuberanza e che oggi è una vera e propria insofferenza, e non solo nelle classi medie. Sarebbe troppo facile attribuire al lassismo dei poveri (e spesso delegittimati) insegnanti questa scarsa vigilanza quando sappiamo, purtroppo, che l’origine del problema sta proprio nella carenza del modello genitoriale di cui parlavamo all’inizio, sulle cui cause non è questa la sede di approfondimento. Terzo aspetto che ci preme sottolineare è la vertiginosa diffusione dei mezzi di comunicazione elettronici (smartphone, tablet ecc.) con le implicazioni il cui abuso comporta e non solo dal punto di vista ortopedico! E veniamo allo specifico.

Displasia congenita dell’anca

Nel campo della Displasia Congenita dell’Anca è estremamente diffuso il concetto che un’anca eco graficamente immatura (classe 2 di Graf e sotto i 3 mesi di vita). Ebbene se essa è “immatura” diamo tempo che “maturi”; è certo che il doppio pannolino non ha alcun valore terapeutico intanto perché l’azione abducente le anche è minima e poi perché, se si deve trattare, vuoi per un’anamnesi familiare positiva o per la presenza di una contrattura adduttoria, è preferibile un sistema di cura più efficace e fisiologico, più consono all’igiene ortopedica che è quella del posizionamento delle anche in flessione, a riproporre il modello posturale fetale.

Intrarotazione del piede nella prima infanzia

L’intrarotazione del piede nella prima infanzia è fenomeno frequentissimo e sappiamo tutti che essa è secondaria alla FISIOLOGICA antiversione femorale di quell’età e che tende a risolversi spontaneamente. Quindi va “spazzato via” il concetto che essa si debba curare magari con calzature ortopediche!!! E’molto più corretto (e meno dispendioso) insegnare ai bambini (e ai genitori) una corretta igiene ortopedica nel sedersi evitando per esempio la tanto comune posizione delle gambe a W rovesciata o l’altrettanto frequente postura assisa sui calcagni. Insistiamo ad insegnare e a pretendere la posizione assisa “all’indiano”.

Piede piatto e ginocchio valgo

Veniamo ad un altro argomento molto dibattuto. Quello che riguarda i Displasia congenita ancaparamorfismi degli arti in età infantile: Piede piatto e ginocchio valgo. Diciamo che il piede piatto infantile flessibile (quello per intenderci che recede deambulando sulle punte) e non sostenuto da alterazioni scheletriche ha bisogno solo di monitoraggio e non certo di calzature ortopediche, concetto fortunatamente ormai quasi universalmente abbandonato. In caso, ma proprio nella prima infanzia si può utilizzare un plantare di minimo impegno, magari privilegiando quelli che esplicano un’azione stimolante e propriocettiva sui muscoli cavizzanti di gamba, tenendo sempre presente il concetto che il plantare esercita la sua azione sul bambino solo in ortostatismo! Ma quante ore sta in piedi un bambino di 5 anni?
Magari associamo ad esso una corretta e “ludica” attività fisica o meglio dire “motoria”. Ben più articolato il discorso sul ginocchio valgo: qui entra in ballo un’altra questione molto problematica in età pediatrica: quella dell’obesità. Certo non tutti i bambini con ginocchio valgo, oltre il limite accettato dei 5/6 anni di età sono obesi, ma un eccesso ponderale è frequentemente riscontrato, come dato basato sull’esperienza, pur non individuando ampia e riconosciuta letteratura scientifica sull’argomento. Pertanto vanno ovviamente banditi tutti quegli ausili ortesici più o meno coercitivi e va privilegiata una corretta attività motoria, cui NON dobbiamo demandare il compito dimagrante, che va invece richiesto ad una igienica condotta di vita, ma specialmente ad un’igiene alimentare.

Le posture scorrette del rachide

E veniamo ora all’argomento più scottante e più attuale: le posture scorrette del rachide. Sulla scoliosi non è questa la sede di approfondimento e non ci soffermeremo se non per ribadire il concetto ormai accettato da tutti (?) gli operatori sanitari di area pediatrica che essa non è “uno squilibrio muscolare” che va trattato con lo sport. La scoliosi è una grave malattia scheletrica di natura sconosciuta, evolutiva in età prepubere specie nel sesso femminile: quindi passibile di osservazione cura ortopedica. Vogliamo invece soffermarci sulla cifosi posturale, le ben note spalle curve, cadenti, scapole alate…a dir si voglia! La postura scorretta del rachide in laterale è sempre esistita e si sono sprecati” fiumi di inchiostro” per classificarla, inquadrarla e proporre metodi per curarla. Sulla sua causa sono state proposte molteplici ipotesi, dai banchi scolastici piccoli, al peso dello zainetto (invero esagerato, ma quanti sono i minuti - nei due momenti di ingresso e uscita da scuola – che si porta sulle spalle?) Per il trattamento, considerando che il problema è quasi sempre posturale (le cifosi osteocondritiche, cioè rigide, sono rarissime) inutile accanirsi sullo sport – il famigerato nuoto, in primis – se non riusciamo a motivare il ragazzo verso un controllo della postura assiale! E allora bisogna Adolescente con telefonogiocare d’astuzia, specie con i più piccoli: l’esercizio dei 4 punti di contatto sulla parete (calcagni, glutei, spalle, nuca) da mantenere sempre più a lungo è spesso efficace specie se associato, in caso di riuscita prolungata, a gratificazione verbale.

Uso dei mezzi di comunicazione da parte dei ragazzi

Ma oggi un subdolo nemico si è aggiunto alle cause ben note: l’uso indiscriminato dei mezzi informatici di comunicazione. Fa parte del panorama giornaliero quello di vedere i nostri ragazzi a capo chino intenti a chattare (sulle implicazioni psicologiche che questo estraniarsi comporta, si è giustamente tanto discusso proprio in ambito pediatrico). Ma a noi ortopedici interessa la postura che il ragazzo, a volte il bambino, assume in seguito, non recuperando la stazione eretta corretta. Il compito di richiamo pertanto è più dei genitori, ma noi operatori sanitari di area pediatrica sono loro che dobbiamo guidare! Magari suggerendo delle semplici regole di igiene ortopedica: come quello di chattare ove possibile seduti con il dorso appoggiato allo schienale della sedia, avendo cura che la scrivania non sia troppo bassa rispetto la seduta o utilizzare il tablet, in questi tempi indispensabile per le ricerche in era di lockdown, distesi proni sul letto, o sul divano poggiandosi sui gomiti, in modo da mantenere il rachide non in flessione, ma in iperestensione.

Ortopedia Pediatrica a Roma