L’uso delle cellule staminali in Cardiologia

L’uso delle cellule staminali in Cardiologia

Editato da: Veronica Renzi il 23/08/2023

Il Dott. Cosmo Godino, esperto in Cardiologia a Milano, ci parla delle cellule staminali e del loro utilizzo nel trattamento di patologie cardiache

Che cosa sono le cellule staminali?

Le cellule staminali possono essere considerate cellule “speciali” per le loro caratteristiche uniche, che le differenziano da tutte le altre che compongono il corpo umano:

  • Sono cellule indifferenziate, ovvero dotate della capacità di trasformarsi in altri tipi di cellule del corpo;
  • Sono in grado di proliferare, e quindi di generare un alto numero di cellule differenziate;
  • Sono capaci di auto-rinnovarsi;
  • Si possono differenziare in cellule mature specializzate, denominate tessuto-specifiche.

In base alla loro provenienza si dividono in due tipologie, quelle che derivano dal tessuto embrionale e quelle che derivano da tessuti adulti: in Cardiologia, quelle più utilizzate sono le embrionali e, tra le adulte, quelle provenienti dal midollo osseo (mesenchimali, mioblasti scheletrici, progenitrici endoteliali e cellule staminali residenti).

I passi avanti della ricerca scientifica

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto molti progressi nel campo della terapia cellulare e, al giorno d’oggi, si ha come obiettivo quello di ritrovare nell’ambito clinico la sicurezza e l’efficacia osservata nella ricerca di base. Nel campo della Cardiologia, in un solo decennio, la ricerca è passata dalla sperimentazione su modelli animali o in vitro a veri e propri studi clinici con cellule staminali effettuati su pazienti con differenti patologie, ovvero quelli con infarto miocardico acuto, pazienti con angina cronica che non rispondono a terapie convenzionali e pazienti con insufficienza cardiaca.

Come e quando si utilizzano le staminali in Cardiologia?

Esistono tre modalità di iniezione delle cellule staminali, ognuna delle quali presenta vantaggi e svantaggi:

  • La somministrazione endovenosa: è semplice ma ha una scarsa efficacia nell’indirizzare specificatamente le cellule nel tessuto miocardico, a causa di un certo grado di filtrazione epatica.
  • La somministrazione intracoronarica: ampiamente utilizzata nei protocolli con cellule del midollo osseo per la facilità di esecuzione, permette di accedere a regioni specifiche del miocardio; tuttavia, esiste il rischio di un possibile danno a carico del microcircolo.
  • L’iniezione miocardica, che può essere di tipo transepicardico, effettuata con maggiore accuratezza durante un intervento cardiochirurgico, e di tipo transendocardico, che permette l’accesso a tutti i segmenti del ventricolo sinistro ma che richiede materiali ed operatori esperti.

Tuttavia, dato che la ricerca delle cellule staminali da utilizzare in Cardiologia si trova ancora nella sua fase iniziale, ad oggi continuano a sussistere dubbi e idee discrepanti sul tipo di cellule da impiegare in base alla patologia, sul tipo di preparazione cellulare, sulle modalità e il momento di somministrazione. Per questi motivi, bisognerà attendere prima che le cellule staminali vengano impiegate su qualsiasi paziente e utilizzate per risolvere un qualsiasi tipo di patologia cardiaca.

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