La microchirurgia per la cura del varicocele

La microchirurgia per la cura del varicocele

Editato da: Marta Buonomano il 13/04/2024

È sempre necessaria la chirurgia per curare il varicocele? Il Prof. Andrea Ortensi, esperto in Urologia a Roma, ci parla della tecnica microchirurgica

Varicocele: quando si ricorre alla chirurgia?

Il trattamento chirurgico del varicocele è necessario quando vi è il rischio di alterazioni del liquido seminale ed il suo scopo è quello di bloccare la ricaduta del sangue venoso nel testicolo intervenendo sulle vene dilatate ed incontinenti.

Possibili interventi per il varicocele

Le tecniche più utilizzate per curare il varicocele sono la chirurgia tradizionale di legatura alta delle vene spermatiche (Legatura di Ivanissevich) e la tecnica radiologica di sclerotizzazione delle vene spermatiche. Entrambe offrono buoni risultati se eseguite da esperti ma il rischio di recidiva è molto alto. Le linee guida internazionali hanno identificato la microchirurgia come la tecnica più sicura per la cura del varicocele ed uno dei suoi vantaggi è proprio quello di ridurre il rischio di recidiva (2% contro il 30% nella legatura alta ed il 10% nella sclerotizzazione). 

Preparazione all’intervento

Prima del ricovero il paziente dovrà eseguire una Tricotomia a Calzoncino (rasatura con rasoio dei peli pubici nella zona tra il pube e l’ombelico, nello scroto e nell’interno coscia. Il paziente dovrà portare tutti i documenti relativi alla patologia ed informare il chirurgo di qualsiasi informazione utile.

In cosa consiste la tecnica microchirurgica?

L’intervento ha la durata di circa un’ora e viene eseguito in anestesia locale o spinale, praticando un’incisione di 4-6 cm nel pube in direzione dell’inguine in modo da raggiungere il sistema vascolare e funzionale del testicolo. Utilizzando strumenti di ingrandimento ottico (Loupes, Microscopio operatore, Varioscopio) che aumentano il campo operatorio da 4 a 40 volte, vengono identificati il dotto deferente, che si occupa del trasporto degli spermatozoi al di fuori del testicolo, l’arteria spermatica ed i dotti linfatici. Questi ultimi devono essere lasciati intatti in quanto una lesione dell’arteria comporterebbe la riduzione del flusso sanguigno al testicolo, mentre la legatura e la sezione di troppi dotti linfatici può provocare un idrocele nel testicolo interessato. Dopo aver identificato le vene dilatate si procederà con la loro sezione e legatura. A fine intervento si eseguirà un controllo dell’emostasi e la chiusura dell’incisione con materiale riassorbibile.

Post intervento

Il paziente può essere dimesso il giorno stesso o il giorno successivo all’intervento. Può provare lieve dolore che, se necessario, è possibile tenere sotto controllo con antidolorifici. In generale le indicazioni da seguire sono le seguenti:

  • Applicare del ghiaccio sulla ferita per 2-3 giorni
  • Evitare lunghi tragitti a piedi
  • Riposare a casa sul letto o in poltrona evitando sforzi per almeno 10-15 giorni
  • Medicare la ferita senza utilizzare ovatta e senza strofinare sulla ferita, è meglio tamponare con una garza
  • Utilizzare slip di cotone al posto dei boxer
  • Non andare in moto o bicicletta e non praticare sport per almeno 4 mesi

La nostra casistica conta più di 3000 interventi di varicocele, con un percentuale di recidiva inferiore all’1% ed una percentuale di lesioni dell’Arteria Spermatica pari allo 0%.

 


Editor: Marta Buonomano

Urologia a Roma