La Nutrizione Enterale Chetogenica: come ridurre l’appetito

La Nutrizione Enterale Chetogenica: come ridurre l’appetito

Editato da: Giulia Surace il 01/12/2020

Tra le strategie drastiche di dimagrimento esiste la NEC, ce ne parla il Dott. Alfio Sciuto, esperto in Chirurgia Generale a Catania

In cosa consiste la Nutrizione Enterale Chetogenica (NEC)?

Si tratta di una strategia denominata anche dieta del sondino; essa prevede il dimagrimento mediante il digiuno e l’assunzione di poche proteine.

Questa dieta che si avvale di una pompa a batteria che permette di somministrare per via naso-enterale le proteine. Essa funziona a infusione continua di una soluzione liquida a base di amminoacidi (30-40g/die), sali minerali ed acqua.

Cosa comporta la NEC?

È una tecnica che presenta degli effetti collaterali, infatti gli specialisti che utilizzano la NEC consigliano:

  • Idratazione con acqua;
  • Integrazione con prodotti multivitaminici;
  • Assunzione di farmaci inibitori della pompa protonica ai fini di proteggere la mucosa gastrica;
  • Assunzione di lassativi che l'intestino sia attivo nonostante l'assenza di feci al suo interno.

Il periodo previsto di ogni ciclo di dieta del Sondino è di 10 giorni a seconda della sopportazione del soggetto e può alternarsi a periodi di circa 15 giorni di alimentazione; inoltre la NEC può prevedere nel soggetto una perdita del peso fino all'1% del peso corporeo totale al giorno: ad esempio nel caso di un soggetto di 100kg, la perdita consentita sarà di 1kg al giorno. La NEC prevede diversi effetti collaterali, che non dovrebbero essere in alcun modo sottovalutati.

Come funziona la NEC?

La NEC funziona riducendo l'appetito e la fame (strategia chetogenica) mediante l’alta produzione di corpi chetonici causata dal catabolismo degli acidi grassi e della glucogenesi. I corpi chetonici sono un substrato energetico utilizzato nostro corpo come ripiego per la maggior parte dei tessuti corporei in caso di digiuno e vengono smaltiti mediante ventilazione durante l’escrezione alveolare.

Esistono effetti collaterali legati alla NEC?

Uno dei maggiori effetti collaterali delll’impiego della NEC è proprio questo rischio di concentrazione eccessiva di corpi chetonici nel sangue che può provocare la cheto-acidosi metabolica, i suoi sintomi tipici sono:

  • Disidratazione;
  • Dolore addominale e poliura;
  • Nausea e vomito con febbre;
  • Sudorazione profusa;
  • Ipotensione;
  • Tachicardia;
  • Disfunzioni cerebrali;
  • Perdita della massa muscolare;
  • Alito acetonemico;
  • Polidipsia (avere poca sete);
  • Alterazioni caridiache a causa di scompensi di potassio ematico.

Altra controindicazione è il catabolismo di tessuti proteici: la somministrazione esogena di soli 30-40g/die non può ottemperare alla necessità di ricambio plastico e neoglucogenetico dei pazienti. La NEC è infatti sconsigliata nei seguenti casi:

  • In pazienti con età inferiore ai 14 anni;
  • In caso di intolleranza al lattosio;
  • In presenza di diabete insulino-dipendente di 1° tipo e diabete di 2° tipo se in terapia insulinica e se vi è insufficienza renale cronica;
  • In caso di iperuricemia, iperazotemia, ipercreatininemia;
  • In presenza di affezioni della tiroide scompensate.

Gli specialisti che usano la NEC si avvalgono delle indagini sulla composizione ematica e delle urine alla fine di ogni ciclo, gli stessi hanno potuto riscontrare che la quantità di amminoacidi somministrata non permette il catabolismo muscolare dei pazienti. In assenza di carboidrati derivanti dagli alimenti, il nostro corpo consuma gli acidi grassi che sono di riserva per quasi tutti i processi metabolici, a parte quelli nervosi che necessitano di glucosio. Inoltre l'organismo mantiene la glicemia costante attraverso la neoglucogenesi degli amminoacidi e del glicerolo per garantire il corretto funzionamento del cervello. Questo elemento si ottiene dall'idrolisi dei trigliceridi adiposi e gran parte degli amminoacidi ematici invece è di derivazione muscolare e cutanea. Un altro effetto collaterale di questa dieta è l’eventuale recidività nel post trattamento: vi è infatti una possibilità molto alta di ritornare a peso iniziale.

La NEC va considerata come dieta nutrizionale?

Nel mondo degli specialistici che usano la NEC come dieta, manca totalmente un protocollo di selezione dei pazienti ed essendo una pratica estrema vi è il rischio che possa attirare pazienti con disturbi alimentari. Inoltre può avere una grossa connotazione negativa, non possiede alcuna funzione educativa, perché difende il messaggio che per dimagrire bisogna digiunare. Manca di una terapia motoria del resto impossibilitata dall’ingombro della terapia e dal deficit nutrizionale. Un paziente che è alimentato solo per mezzo del sondino qualora volesse fare attività fisica potrebbe rischiare il collasso a causa dell’ipoglicemia, o a causa della mancanza di idratazione e acidosi metabolica. Questa dieta si avvale di un deficit calorico prolungato, unito alla mancanza di attività fisica, il tutto potrebbe dunque incidere sulla produzione endocrina tiroidea riducendo il metabolismo basale. In conclusione, si tratta di dieta che prevede un trattamento invasivo, monodisciplinare, passivo, del tutto diseducativo, con un alto rischio di dipendenza da farmaci e nocivo per l'organismo. Normalmente dovrebbe non essere incluso nelle diete nutrizionali.

Chirurgia Generale a Catania