La riparazione valvolare mitralica: cosa fare quando la valvola mitrale è insufficiente

La riparazione valvolare mitralica: cosa fare quando la valvola mitrale è insufficiente

Editato da: Alice Cattelan il 31/01/2023

Una delle patologie più frequenti del cuore sono i disturbi della valvola mitrale e in particolare l’insufficienza mitralica. In questo articolo il Dott. Alberto Albertini, esperto in Cardiochirurgia, ci parla della valvola mitrale e di come si può intervenire quando essa diventa insufficiente

Quale funzione svolge la valvola mitrale?

La valvola mitrale è la valvola che permette al sangue di entrare nel cuore aprendosi, quando poi il ventricolo sinistro si contrae questa si chiude ed il sangue è pompato verso l’intero organismo attraverso la valvola aortica che è la valvola di uscita. Quando la valvola mitrale non si chiude più si ha una patologia che viene definita l’insufficienza mitralica.

Quali sono le cause dell’insufficienza mitralica?

Nella maggior parte dei casi la patologia è legata ad una lassità costituzionale del tessuto della valvola spesso su base genetica, in altri la degenerazione della valvola è legata a fenomeni di invecchiamento della stessa. Vi sono poi casi in cui la valvola mitrale può essere danneggiata da un infarto, in questo caso si parla di insufficienza mitralica ischemica. In altri casi più rari la valvola mitrale può essere affetta da patologia reumatica, una malattia per fortuna rara nei paesi sviluppati ma ancora molto diffusa in quelli in via di sviluppo.

Cosa succede quando la valvola mitrale non si chiude?

Quando la valvola mitrale non si chiude gran parte del sangue pompato dal cuore rientra nell’atrio sinistro attraverso la valvola insufficiente, Il cuore per compensare questa situazione deve pompare un volume doppio di sangue, in pratica deve lavorare di più.

Quali sono i sintomi di questa patologia?

In molti casi la patologia decorre asintomatica per lungo tempo, questo perché il cuore in condizioni di vita normali è in grado di sopportare il sovraccarico di lavoro determinato dall’insufficienza mitralica. Questa però è una condizione che il cuore non può sostenere per sempre e la patologia lavora inesorabilmente rovinando il cuore: il sangue rigurgitato dilata l’atrio sinistro generando aritmie, la più pericolosa è la fibrillazione atriale, il tessuto della valvola si deteriora e alla fine non potendo più essere riparata ed il muscolo cardiaco esaurendo la sua energia può degenerare in una grave insufficienza cardiaca. I sintomi che possono manifestarsi sono le palpitazioni, sentire il cuore che va troppo veloce o con battiti irregolari, e soprattutto l’affanno, la mancanza di “fiato” in seguito a sforzi.

Come si diagnostica l’insufficienza mitralica?

Premesso che in molti casi nelle fasi iniziali il paziente è asintomatico, la diagnosi è spesso casuale. Basta una semplice auscultazione del cuore per sentire il caratteristico “soffio”, questo può essere fatto dal medico di base, durante le visite per il lavoro o per attività sportiva. Una volta posto il sospetto di un’insufficienza mitralica occorre eseguire un semplice ecocardiogramma.
In altri casi la diagnosi è secondaria all’insorgenza dei sintomi che abbiamo descritto, ci sono poi casi in cui la valvola si rompe improvvisamente ed il paziente può stare molto male e richiedere un ricovero urgente.

Cosa occorre fare in presenza di insufficienza mitralica?

Nei casi in cui la valvola “perde” in maniera lieve o moderata occorre eseguire controlli periodici, in genere una volta l’anno mediante un ecocardiogramma, quando l’insufficienza è importante, vale a dire “severa”, occorre fare un intervento di riparazione in tutti i casi in cui è possibile e, nei rari casi in cui la valvola non è riparabile, di sostituzione con una protesi.

Si può sempre riparare la valvola mitrale e come si effettua oggi l’intervento?

Nella gran parte dei casi con patologia degenerativa della valvola mitrale questa è riparabile, le attuali tecniche chirurgiche ci consentono di ricostruire l’apparato valvolare mitralico in maniera efficace e duratura preservando la valvola nativa del paziente, questi interventi vengono effettuati con tecniche mini-invasive in toracoscopia, la ripresa dopo l’intervento è molto veloce e si riducono molto i rischi legati ad un’operazione che in passato veniva effettuata aprendo il torace. Ci sono rari casi in cui purtroppo il tessuto della valvola è molto deteriorato per processi degenerativi da invecchiamento, in questi casi purtroppo la valvola non è riparabile e deve essere sostituita con una protesi, ma sempre con tecnica mini-invasiva.

Cardiochirurgia a Modena