La scleroterapia degli arti inferiori oggi: dai capillari alle varici, dal liquido alla schiuma

La scleroterapia degli arti inferiori oggi: dai capillari alle varici, dal liquido alla schiuma

Editato da: Marta Buonomano il 05/11/2020

Cosa è cambiato oggi nel trattamento scleroterapico della patologia venosa degli arti inferiori? Ce lo dice il nostro esperto in Chirurgia Vascolare a Brescia, il Prof. Edoardo Cervi

Curare le varici con la scleroterapia

Oggi la scleroterapia per la patologia venosa degli arti inferiori si conferma essere, sia in campo estetico che terapeutico, una tecnica sicura, con basse complicanze ed ottimi risultati ma, come in tutte le procedure, è fondamentale un corretto inquadramento. Lo studio ecocolordoppler, con infrarossi ed emodinamico sono imprescindibili prima di un trattamento e successivamente è necessario impostare la giusta strategia (numero di sedute, concentrazione e quantità di farmaco).

In cosa consiste la scleroterapia?

La scleroterapia è un’iniezione di farmaci a livello endovenoso, al fine di determinare una reazione infiammatoria ed indurre la progressiva obliterazione del vaso trattato. Questa metodica, usata per la prima volta in Svizzera (1682), si è evoluta nel corso degli anni. La scoperta della schiuma sclerosante (liquido miscelato ad aria) ha rivoluzionato il trattamento delle vene degli arti inferiori. Oggi la tecnica, grazie all’esperienza, si è raffinata, permettendoci di ridurre le complicanze quali la flebite chimica, un segno lasciato sulla vena dal farmaco (comparsa di un cordone duro, dolente e scuro) legato ad eccessiva quantità o concentrazione di farmaco, o la comparsa di altre reti capillari dopo l’occlusione di un vaso.

Quali sono i maggiori dubbi dei pazienti circa questa procedura?

I pazienti chiedono spesso se l’occlusione di un vaso determini la comparsa di altri: questo avviene se non si tratta il vaso giusto e con le corrette concentrazioni farmacologiche. La concentrazione e la quantità di farmaco da iniettare sono requisiti fondamentali nella scelta del vaso da trattare: è possibile decidere se chiudere completamente una vena con elevate concentrazioni (scleroterapia occlusiva, per le vene varicose) o ridurla di calibro con basse concentrazioni (scleroterapia funzionale, per i capillari). La scleroterapia può quindi essere eseguita per tutte le vene patologiche degli arti inferiori, dai capillari, mediante l’utilizzo di particolari luci ad infrarossi, alle varici, sotto guida ecografica (ecosclerosi), calibrando la concentrazione del farmaco. Questa terapia viene consigliata e programmata dal flebologo/angiologo o dal chirurgo vascolare, previa valutazione con ecocolordoppler. Il trattamento viene eseguito in regime ambulatoriale, in assenza di limitazioni funzionali per il paziente dopo la procedura. È corretto utilizzare una calza elasto-compressiva, allo scopo di ottimizzare l’adesione del farmaco alle pareti vascolari.

Angiologia a Brescia