Obesità e sovrappeso: qual è la differenza?

Obesità e sovrappeso: qual è la differenza?

Editato da: Cecilia Ghidotti il 20/05/2022

È risaputo che l’obesità sia una delle patologie più diffuse nel mondo occidentale nel nostro millennio. Ma come distinguere obesità da sovrappeso? Il Dott. Federico Vignati ci spiega i parametri

Obesità: una malattia comune

L’incidenza di sovrappeso e obesità è andata crescendo negli ultimi decenni tanto da costituire un problema di salute pubblica.

Si stima che in Italia circa il 10% della popolazione adulta sia affetta da obesità e il 35% da sovrappeso, con una distribuzione regionale che penalizza le regioni del Sud. L’Italia è anche il Paese in cui vi è la maggior incidenza di obesità infantile; tale aspetto è particolarmente rilevante perché un bambino affetto da obesità sarà molto probabilmente un adulto affetto da obesità e perciò l’incidenza di questa malattia andrà aumentando nei prossimi anni.

Diagnosticare l’obesità

La diagnosi di sovrappeso e obesità è molto semplice in quanto è sufficiente dividere il proprio peso (espresso in Kg) per la statura (espressa in metri al quadrato), questo permette di calcolare l’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI): IMC o BMI = Kg/m2 (https://www.salute.gov.it/portale/nutrizione/dettaglioIMCNutrizione)

Con questa formula si ottiene un valore che consente di definire la categoria di peso di una persona:

  • Sottopeso       < 18.5 Kg/m2
  • Normopeso     18,5 -24,9 Kg/m2
  • Sovrappeso      25,0 -29,9 Kg/m2
  • Obesità            > 30 Kg/m2

Anche se in modo rudimentale e talvolta impreciso il BMI si correla con il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete e con la mortalità.

Sulla base di questo calcolo un soggetto con la statura di 1,65 metri entra nella categoria di obesità quando supera gli 82 kg, indipendentemente dall’età e dal sesso.

È obesità o sovrappeso?

Spetta però al medico valutare il singolo soggetto (paziente) perché certi parametri come la distribuzione del grasso corporeo e la stima della sua percentuale sul peso totale possono aggravare o attenuare la categoria di BMI occupata.

Per esempio un soggetto di poco sovrappeso ma con una forte componente di grasso addominale (viscerale) presenta un rischio più elevato di sviluppare malattie cardiovascolari e/o diabete di un soggetto affetto da obesità ma con una migliore distribuzione del grasso corporeo ed un buon sviluppo della massa muscolare.

Questo e molti altri fattori fanno sì che la diagnosi e soprattutto il trattamento di questa malattia debbano essere di competenza di personale medico e non di altre figure professionali che pur si dedicano alla alimentazione.

Endocrinologia e Malattie del metabolismo a Milano