Occhio secco: la patologia dei nostri giorni
Esistono moltissimi casi di occhi irritati, congiuntiviti croniche ed allergiche, chirurgie terminate male e così via. Il nostro esperto in Oculistica afferma che tutte queste lesioni hanno una condizione in comune: la sindrome dell’occhio secco. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo
Che cos'è la sindrome dell'occhio secco?
Nella maggioranza dei casi di secchezza oculare c’è una lacrimazione insufficiente, mancando il grasso naturale che secernano le ghiandole delle palpebre (ghiandole di Meibomio).
Si tratta di una lacrima che non lubrifica bene la superficie dell’occhio e non protegge dal vento; dunque si secca e deteriora i tessuti, occasionando fastidi e bruciore.
Perché si verifica questa condizione?
Esiste una lunga lista di fattori che predispongono un paziente a soffrire di secchezza oculare:
- essere donna;
- cambi ormonali (pubertà, menopausa e tiroide);
- medicinali (antidepressivi, estrogeni e colliri);
- agenti chimici tossici (rimmel, mascara, matite per gli occhi, etc.);
- abuso di lenti a contatto;
- malattie reumatiche e della pelle (acne o rosacea);
- stress cronico;
- dieta squilibrata;
- mancanza di vitamine, soprattutto di Omega 3.
Come si diagnostica?
Per diagnosticare questa condizione l'oftalmologo effettua un esame completo degli occhi che può includere test per misurare la quantità di lacrime prodotte, valutare la qualità delle lacrime ed esaminare la superficie dell'occhio alla ricerca di danni o anomalie.
La fluoresceina può essere utilizzata per evidenziare eventuali lesioni sulla superficie oculare, e i test speciali, come il test di Schirmer, possono misurare la produzione di lacrime.
Inoltre, l'uso di tecnologie avanzate come la tomografia a coerenza ottica (OCT) può aiutare a valutare la salute delle ghiandole delle palpebre e la struttura dell'occhio.
Come trattare la sindrome dell'occhio secco?
Il trattamento dell'occhio secco dipende dalla gravità e dalle cause sottostanti.
Le opzioni di trattamento includono l'uso di lacrime artificiali per mantenere umidi gli occhi, l'applicazione di pomate oftalmiche durante la notte, il controllo delle condizioni sottostanti come l'artrite reumatoide o il diabete, che possono contribuire all'occhio secco, e la gestione delle ghiandole delle palpebre attraverso la pulizia di queste ultime e l'uso di massaggi o trattamenti termici.
In casi più gravi o resistenti al trattamento conservativo, l'oftalmologo può prescrivere farmaci antinfiammatori o procedimenti come il tappo canalicolare, in cui vengono inseriti tappi temporanei o permanenti nei dotti delle lacrime per migliorarne la ritenzione.